
Mafia e N’drangheta – Preoccupante ‘alleanza’ a Torino e in Piemonte. Salvini “Nessuna pietà”

L’importante operazione di ieri che ha visto più di 400 militari del Comando Provinciale di Torino e del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata di Roma della Guardia di Finanza, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo piemontese, e il ROS dei Carabinieri di Torino, contro un sodalizio di matrice ‘ndranghetista ben radicato sul territorio piemontese ha fatto emergere scenari inquietanti.
Al termine delle operazioni sono 17 le persone indagate con accuse anche di associazione di tipo mafioso. I reati contestati: droga, estorsioni, fatture false e affari con le slot machine. I beni sequestrati ammontano ad un valore di circa 40 milioni di euro.
Ma non è tutto: secondo gli investigatori esisteva infatti una “gestione non bellicosa tra mafia e ‘ndrangheta”. La seconda ben radicata a Torino, mentre la prima gestirebbe alcuni esercizi commerciali tra la zona sud della provincia e il Cuneese. E’ quanto emerso nel corso dell’indagine “Carminius”, condotta dal Gico della Guardia di finanza e dai carabinieri del Ros, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Torino.
Quattordici uomini in carcere da ieri. Undici di loro accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso, considerati legati ad una cosca di Vibo Valentia e insediati fra Carmagnola e Moncalieri.
Al termine dell’operazione è arrivato il commento il ministro degli Interni Salvini:
“Un altro successo contro la ‘ndrangheta. Oltre 400 carabinieri e finanzieri, coordinati dalla Dda di Torino, stanno smantellando una rete piemontese dei clan. Droga, estorsioni, fatture false, affari con le slot machine e tanto altro. Complimenti alle Forze dell’Ordine e agli inquirenti. Nessuna pietà per i criminali: la pacchia è finita”.