19/04/2022

Economia

Marsiaj si rivolge agli imprenditori piemontesi: “Basta lamentele, è il momento di impegnarsi: ce la faremo”

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“Si è aperta una fase nuova, a Torino e in Piemonte, di stretta collaborazione tra pubblico e privato.  Oggi deve prevalere la voglia di fare piuttosto che quella di lamentarsi. Rimbocchiamoci le maniche, c’è da lavorare”.

Sono le parole del Presidente di Unione Industriali Torino Giorgio Marsiaj, in un’intervista dalle pagine di Repubblica.  “Ancora prima del conflitto sono stati i rincari a fermare la ripresa. Alzare i salari? E’ possibile, ma prima bisogna crescere”, ha aggiunto il presidente dell’Unione Industriali.

L’invito di Marsiaj si aggiunge alle parole già lanciate dalla Stampa: «Lo scoppio del conflitto in Ucraina è avvenuto in un momento di fragilità per la nostra economia, già in difficoltà per i rincari dell’energia e delle materie prime – ha dichiarato pochi giorni fa Giorgio Marsiaj. – Le preoccupazioni sono forti, il 2022 si prospetta come un anno critico. Gli spazi di manovra per interventi di sostegno sono inevitabilmente ridotti dopo gli eccezionali stanziamenti per superare l’emergenza. Le nostre imprese si sono dimostrate un modello di resilienza e capacità di reazione durante la crisi ma ora si trovano ad affrontare nuovi ostacoli e nuove incertezze. E’ importante mantenere salda la barra del timone, senza cedere alla sfiducia, continuando a credere che anche questa emergenza possa essere superata grazie alla solidità del tessuto imprenditoriale».

«Le nostre aziende possiedono un know how straordinario e un grande spirito innovatore – ha aggiunto sul quotidano La Stampa- “due caratteristiche che da secoli ci rendono inventori e imprenditori visionari, ma capaci di concretezza e resistenza. Torino ha dimostrato di essere un’eccellenza tecnologica. La nostra vocazione è la ricerca applicata all’industria, soprattutto in settori come l’aerospazio e la nuova mobilità».

Quindi sull’export pimontese, Marsiaj commenta

“Il mondo sta cambiando – ha concluso il presidente di Unione Industriali – ” e noi dobbiamo essere pronti a evolvere con lui. La pandemia e l’attuale conflitto impongono un ripensamento di molti dei paradigmi a cui siamo abituati: dalle catene del valore, al reshoring, alla questione energetica. Senza dubbio dobbiamo imparare ad essere flessibili, diversificare molto, semplificare i processi, esplorare nuovi mercati e settori, migliorare la tracciabilità dei componenti e la gestione dei flussi informativi per restare competitivi».

 

 

 

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