Mattarella a Torino – Visita le Meraviglie di Venaria e cita il Papa: “I tempi siamo noi”

17/05/2025

Mattarella a Torino – Visita le Meraviglie di Venaria e cita il Papa

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è arrivato ieri mattina a Torino, al Centro Internazionale di Formazione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), dove ha partecipato alla cerimonia di apertura del 60esimo anno accademico della Turin School of Development. Ad accoglierlo le autorità e i rappresentanti delle varie agenzie ONU presenti nel Campus.

Il sindaco Lo Russo, salito sul palco nel suo discorso ha ringraziato il presidente della Repubblica della sua visita a Torino. “Oggi – ha detto – inizia un nuovo cammino per tante persone che scelgono Torino per formarsi su tematiche legate al lavoro, al futuro, al benessere di tutte e tutti. Temi trasversali alle comunità, che attraversano confini, Paesi, generazioni. Il lavoro, come lei ci ha più volte ricordato – ha proseguito il sindaco, rivolgendosi al presidente Mattarella – è molto più di un mezzo di sussistenza. È strumento di dignità, di libertà, di realizzazione personale. Ed è un dovere collettivo creare le condizioni perché sia un’opportunità concreta per tutte e tutti, soprattutto per i più giovani, che troppo spesso vivono precarietà, instabilità e disillusione”.

Poi, un riferimento alla città: “Torino è storicamente la città del lavoro, dove si è scritta una parte importante della storia industriale del nostro Paese, ma oggi vuole essere sempre di più una città universitaria, capace di attrarre talenti, idee, innovazione. In questo senso, il Centro Internazionale di Formazione dell’ILO è una risorsa preziosa. Una realtà che da Torino parla al mondo, promuovendo valori universali come il lavoro dignitoso, la giustizia sociale, la cooperazione. Un luogo in cui si formano ogni anno migliaia di persone, in un contesto davvero internazionale, che dimostra come la nostra città e il nostro Paese sappiano essere crocevia di dialogo e di futuro”.

Nel congedarsi il sindaco ha ancora una volta ringraziato il capo dello Stato. “Lei rappresenta un punto di riferimento morale e istituzionale per tutte e tutti noi – ha concluso – e la sua presenza oggi ci rafforza, ci incoraggia, ci richiama alla responsabilità più grande: rendere il futuro non solo possibile, ma giusto”.

Il Presidente Mattarella ha aperto il suo discorso di saluto citando una frase di sant’Agostino di Ippona, ripresa dal nuovo Pontefice: “i tempi siamo noi”. E ha aggiunto: “Vi ritroviamo quello che vi mettiamo, quello che costruiamo direttamente noi”. Ha poi evidenziato il ruolo fondamentale delle Nazioni Unite, “unica vera organizzazione universale nata per preservare, nelle sue varie articolazioni e forme, la pace e la convivenza pacifica fra gli Stati e fra i popoli”, e si è soffermato sull’importanza del lavoro, definito dalla Costituzione italiana come “fondamento della Repubblica” e “strumento di realizzazione personale e leva di giustizia sociale”. “La formazione, l’aggiornamento continuo e la valorizzazione delle competenze – ha continuato – rappresentano oggi strumenti imprescindibili per rendere effettivo e universale il diritto al lavoro. Da questa prospettiva il Centro di formazione dell’ILO contribuisce a livello globale al rafforzamento di quel capitale umano, senza il quale ogni piano di sviluppo economico e sociale non ha reale possibilità di successo”.
Ha quindi messo in guardia sul rischio, “quanto mai attuale”, di nuove diseguaglianze e marginalizzazioni nel mondo, che richiedono risposte globali, sottolineando “la perdurante necessità di un quadro di riferimento globale e di un’organizzazione che sia a presidio dei diritti dei lavoratori, in un contesto in cui le sfide si moltiplicano”. Infine, ha ribadito: “La forza dell’ILO risiede proprio nella sua capacità unica di offrire risposte globali a problemi globali, attraverso un dialogo costruttivo, fra parti sociali, nella sua peculiare struttura tripartita, composta da rappresentanti dei governi, dei lavoratori e datori di lavoro”.

L’evento si inserisce nelle celebrazioni per il 60° anniversario dell’ITCILO accompagnate dal tema “Apprendimento, giustizia sociale e pace”, che sottolinea l’impegno di lunga data del Centro nel promuovere la giustizia sociale attraverso il rafforzamento delle capacità e l’innovazione.

La storia del Centro internazionale di Formazione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ITCILO) comincia nel 1961, quando Torino ospita l’Esposizione Internazionale del Lavoro in occasione del centenario dell’Unità d’Italia. Per l’occasione vengono costruite numerose infrastrutture, tra cui il Palazzo del Lavoro e i 19 padiglioni delle Regioni italiane.

Terminato l’evento, dopo l’accordo firmato a Roma tra il Governo italiano e l’ILO il 24 ottobre 1964, il Palazzo del Lavoro progettato da Pier Luigi Nervi diventa la prima sede del Centro. Nei padiglioni lungo la riva del Po, invece, viene realizzato il Campus per ospitare i partecipanti ai corsi e ai laboratori. Nella metà degli anni Ottanta il Centro trasloca nella sua attuale sede ufficiale, presso il Campus ONU di Torino, dove si insediano anche l’Istituto Internazionale delle Nazioni Unite per la Ricerca sul Crimine e la Giustizia (UNICRI) e lo Staff College del Sistema delle Nazioni Unite (UNSSC). In oltre mezzo secolo di storia il Centro ha formato funzionari, lavoratori, datori di lavoro e studenti, accompagnando le grandi trasformazioni del mondo del lavoro e proponendo metodologie di insegnamento innovative e corsi all’avanguardia. Con un approccio inclusivo, il Centro si è evoluto affiancando alle attività formative a Torino e nei paesi membri dell’ILO anche quelle online, offrendo esperienze di realtà virtuale e raccogliendo le sfide poste dall’intelligenza artificiale. Un modello dinamico, senza mai perdere di vista la missione dell’ILO: promuovere il lavoro dignitoso a ogni latitudine, coltivando giustizia sociale per una pace duratura.

Nell’ambito delle celebrazioni per i 60 anni del Centro, è stata allestita all’interno del Campus una mostra fotografica che ne ripercorre la storia attraverso le immagini delle persone che lo hanno frequentato, le autorità che lo hanno visitato e le pagine dei giornali che lo hanno raccontato.

La Turin School of Development (TSD), con sette Master e oltre 3.000 studenti in tutto il mondo, ha consolidato la sua reputazione internazionale grazie alla collaborazione con agenzie delle Nazioni Unite e prestigiose università e al costante supporto della Fondazione Compagnia di San Paolo. La TSD è impegnata a fornire ai professionisti le competenze necessarie per affrontare le sfide in continua evoluzione del mondo del lavoro, promuovendo uno sviluppo economico e sociale inclusivo e sostenibile e promuovendo la giustizia sociale, in linea con le priorità programmatiche dell’ILO e del più ampio sistema delle Nazioni Unite.

Numerose autorità nazionali e internazionali hanno visitato il Centro dall’anno della sua fondazione, tra cui molti presidenti della Repubblica italiana. Giuseppe Saragat, che nel 1964 a Roma, nelle vesti di ministro per gli Affari Esteri, firmò insieme al direttore generale dell’ILO David A. Morse l’accordo per la costituzione del Centro di Torino, lo visitò nel 1966 in occasione dell’inaugurazione ufficiale, stavolta da capo dello Stato. Fu poi la volta di Giovanni Leone nel 1973, di Sandro Pertini nel 1981, di Oscar Luigi Scalfaro nel 1995 e di Giorgio Napolitano nel 1996.

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