Dopo un anno di apprensione per i ragazzi, chiamati ad un esame di Stato riformato,  ecco arrivare finalmente la prima prova, italiano scritto, del nuovo esame di maturità.

Una prova molto temuta fra i ragazzi, tanto che in molti scrivevano stamattina nei gruppi social “Sembra di andare in guerra”. Speriamo che questa frase, lievemente enfatica, non sia stata inserita nei temi che i giovani dovranno affrontare, non muniti di elmetto ma di penna e competenze acquisite nel corso degli anni di studio.

17.500 i ragazzi che affronteranno la prova a Torino.
La prima traccia proposta agli studenti è una riflessione su “Il porto sepolto”, confluita nel 1942 nella raccolta L’allegria, di Giuseppe Ungaretti.  Poi Corrado Stajano e “Eredità del Novecento”, Leonardo Sciascia con un brano tratto dal romanzo ‘Il giorno della civetta’.
Tra le possibilità di scelta per i ragazzi: Montanari e l’uso del futuro, Fernbach e l’illusione della conoscenza.
Interessanti le proposte dedicate a Gino Bartali, campione di ciclismo nominato ‘giusto tra le nazioni’ per aver salvato numerosi ebrei e una sul generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, ucciso dalla mafia con la moglie Emanuela Setti Carraro.
I ragazzi dovranno redigere un elaborato traendo spunto dalla drammatica vicenda attraverso letture e le conoscenze personali.

Non è mancato, poco prima dell’apertura delle buste, l’augurio del ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti:
“Cari ragazzi, è arrivato il momento. Forza! Sono certo farete del vostro meglio! Buon lavoro a tutti e ricordatevi ‘La fortuna non esiste: esiste il momento in cui il talento incontra l’opportunità”.

520 mila i ragazzi chiamati ad affrontare un esame di Stato riformato. Per loro alcuni numeri rassicuranti: il dato sugli ammessi è infatti il più alto degli ultimi dieci anni (oltre il 96%) e anche il trend storico dovrebbe garantire che i bocciati all’esame saranno pochissimi.