08/12/2024

Territorio

Multe stradali 2025 salatissime, ed è polemica – “Una sanzione vale uno stipendio, lavoratori a rischio”

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Dal 1° gennaio 2025, le multe stradali potrebbero aumentare del 6% a causa dell’adeguamento biennale all’inflazione previsto dall’articolo 195 del Codice della Strada.

Questo rincaro, comunicato dall’associazione Assoutenti, ha scatenato polemiche, con critiche che sottolineano il rischio di sanzioni troppo onerose per i cittadini, talvolta equivalenti a una parte significativa del reddito mensile. Assoutenti ha chiesto al Governo di intervenire per bloccare l’aumento, sostenendo che non è incrementando gli importi che si migliorerà la sicurezza stradale. Il presidente dell’associazione, Gabriele Melluso, propone invece un piano educativo biennale nelle scuole superiori per sensibilizzare i giovani sulla sicurezza stradale, ritenendo questo approccio più efficace.

Esempi di nuovi importi
Se gli aumenti venissero confermati, alcune sanzioni vedrebbero un incremento significativo:

Divieto di sosta: da 42 a 45 euro.
Uso dello smartphone alla guida: da 165 a 175 euro (+10 euro).
Guida in stato di ebbrezza (fino a 0,8 g/l): da 543 a 576 euro (+33 euro).
Superamento dei limiti di velocità:
Tra 10 e 40 km/h: 183 euro.
Tra 40 e 60 km/h: da 543 a 576 euro.
Oltre 60 km/h: da 845 a 896 euro (+51 euro).
Nuove normative del Codice della Strada

La recente riforma del Codice della Strada introduce sanzioni più severe, specialmente per l’uso improprio di dispositivi elettronici alla guida e per il mancato rispetto delle regole sui monopattini elettrici:

Uso di smartphone, tablet o computer al volante: multe da 250 a 1.000 euro, che per i recidivi (entro due anni) possono arrivare fino a 1.400 euro.
Infrazioni legate ai monopattini elettrici: multe da 100 a 400 euro per chi circola senza assicurazione, targa o casco (obbligatorio anche per i maggiorenni).
Implicazioni per professionisti e aziende
Le sanzioni sempre più pesanti rischiano di avere un impatto negativo sui lavoratori che usano regolarmente veicoli per lavoro, come venditori, tecnici commerciali o addetti al servizio clienti. Questi professionisti, già alle prese con i crescenti costi legati alla mobilità, potrebbero vedere i loro redditi fortemente penalizzati da una singola multa, mettendo in discussione la sostenibilità delle loro attività.

Questo scenario preoccupa aziende e operatori economici, che temono un disincentivo alla mobilità professionale e una conseguente frenata in settori vitali per l’economia. La rigidità delle nuove norme, unita agli aumenti delle sanzioni, potrebbe complicare ulteriormente la ricerca di personale qualificato e limitare la capacità delle imprese di operare efficacemente.

Un allarme lanciato anche da Andrea de Gennaro, funzionario tecnico-commerciale: “Mi domando: come faranno le aziende che per promuovere le proprie vendite, hanno bisogno di dipendenti che visitino i clienti, se una sola sanzione mensile è sufficiente a compromettere gran parte del loro stipendio? Già oggi è difficile trovare figure professionali con competenze specifiche; inoltre, la vita dei collaboratori che vivono viaggiando è diventata sempre più complessa e costosa. A questo si aggiungono le sanzioni al codice della strada, che incidono pesantemente sul loro reddito. Se le cose continuano così, chi vorrà ancora fare il venditore, il tecnico commerciale o service? Questo scenario rischia di disincentivare interi settori professionali e di inchiodare l’economia”.

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