
Musk vuole fondare un nuovo Partito: un terzo Polo Tecno-populista – “E punta alla Casa Bianca

Musk vuole fondare un nuovo Partito: un terzo Polo Tecno-populista.
Dopo la clamorosa rottura con Donald Trump, Elon Musk sta alimentando un’ipotesi sempre più concreta: dare vita a un nuovo partito politico negli Stati Uniti, con caratteristiche marcatamente tecno-populiste. La scintilla è scoppiata su X, il social network di proprietà dello stesso Musk, dove ha lanciato un sondaggio destinato a far discutere: “È arrivato il momento di creare una nuova formazione politica che rappresenti davvero l’80% degli americani che si trovano al centro?”.
Il risultato ha avuto un’eco enorme: oltre 4,4 milioni di utenti hanno partecipato, e l’81% ha votato a favore. Il post ha superato le 50 milioni di visualizzazioni, segno evidente che l’idea ha fatto breccia nell’opinione pubblica, intercettando il malcontento di molti verso il sistema politico tradizionale.
Il progetto: un nuovo polo tra tecnologia e populismo
Il possibile “Partito di Musk” non ha ancora contorni precisi, ma si profila come un movimento alternativo, capace di attrarre tanto i moderati scontenti quanto gli elettori più inclini al cambiamento radicale. Pur non essendosi candidato a nulla, Musk sembra coltivare un’ambizione di lungo periodo che guarda addirittura alla Casa Bianca. La sua figura unisce imprenditoria, innovazione e critica ai meccanismi classici del potere, creando un’identità politica fluida ma estremamente mediatica.
Gli effetti sui mercati
Il “partito di Musk” non ha ancora un manifesto politico vero e proprio, il solo parlare di un suo impegno diretto nella politica ha avuto ripercussioni sui mercati finanziari. Titoli legati alla tecnologia, all’energia pulita, alle criptovalute e ai settori della digitalizzazione hanno registrato movimenti significativi, influenzati dall’eco mediatica e dall’attenzione degli investitori privati.
Wall Street e la finanza internazionale, infatti, sanno che in un’epoca in cui le grandi aziende tech esercitano un potere quasi statale, anche una semplice dichiarazione o un sondaggio di Elon Musk può essere un segnale strategico da non sottovalutare.
L’ipotesi di un nuovo partito guidato o ispirato da Elon Musk non è più solo fantapolitica. È un elemento che entra a pieno titolo nel dibattito pubblico e nella riflessione geopolitica, con potenziali effetti sul voto, sulla stabilità interna degli Stati Uniti e sugli equilibri economici globali.
Nei prossimi giorni si capirà se si tratta dell’ennesima mossa mediatica di un imprenditore abituato a sfidare le convenzioni, oppure dell’inizio di un progetto capace di ridefinire gli assetti politici americani.