
Nomade bruciò vive due bambine – Condannato all’ergastolo
Si era rifugiato in un campo rom alle porte di Torino, dopo aver dato fuoco, lanciando una molotov, ad un camper al cui interno vivevano tre sorelle della famiglia Halivovic.
Nel rogo, che si era sviluppato in un campo rom romano, morirono Elisabeth, 20 anni, Francesca, otto anni, e Angelica, quattro anni. La tragedia nel maggio di due anni fa.
Serif Seferovic, l’autore del gesto, fu fermato successivamente alla stazione di Torino Lingotto, ma scarcerato in un primo tempo per mancanza di gravi indizi di colpevolezza.
In seguito è stato arrestato il 7 ottobre 2017, insieme al fratello 18enne Andrea (che poi risultò estraneo ai fatti), in un campo nomadi temporaneo di Moncalieri.
In questi giorni è stata pronunciata la sentenza: Seferovic è stato condannato per omicidio plurimo, detenzione, porto e utilizzo di armi da guerra e incendio doloso.
Condannata a 20 anni, per la stessa vicenda, anche Lisabeta Vicola, cognata di Seferovic. Metre il marito di Vicola, Renato Seferovic, è fuggito in Bosnia ed è tuttora ricercato.