
Omicidio all’Ex Moi – “Troveremo l’assassino, nessun crimine fermerà lo sgombero”

L’assassinio di Andrew Yamine, nigeriano di 33 anni colpito all’interno delle palazzine ex Moi con un bilanciere alla testa, non fermerà i piani di sgombero della struttura. Il questore Francesco Messina ha voluto rassicurare su questo aspetto, mentre continuano le indagini della polizia sull’omicidio. Diverse le piste seguite: quella del racket di letti ed elemosine; un possibile regolamento di conti fra pusher all’interno di dinamiche che coinvolgono anche la mafia nigeria; o più semplicemente un acceso litigio tra inquilini abusivi concluso nel sangue:
“Ciò che è accaduto all’ex Moi è un fatto criminale da tenere separato dallo sgombero. Non inciderà sulla procedura, che va avanti ed è già stata fissata – ha dichiarato Francesco Messina, ripreso dall’agenzia Ansa, illustrando la situazione.
“Escludo, inoltre, che abbia risvolti di ordine pubblico. Le indagini – ha aggiunto – sono in corso per rintracciare l’assassino e non abbiamo avuto nessuna difficoltà ad acquisire informazioni all’interno del Moi. Non ci sono stati infatti atteggiamenti ostili o problemi di ordine pubblico. Gli investigatori stanno cercando di risalire al movente e, quando lo conosceremo, potremo stabilire o meno un collegamento con l’aggressione avvenuta venerdì in via Pietro Micca”.
Poi, il riferimento agli sgomberi dell’ex villaggio olimpico:
“L’omicidio e le procedure di sgombero non sono minimamente collegati – puntualizza il questore – “In passato alcune persone hanno provato ostacolare il censimento degli occupanti e sono state isolate e assicurate alla giustizia, ora questa problematica non c’è più”