03/01/2022

Cronaca

Piemonte – Si apre l’anno con un terremoto nel mondo del vino: Barolo e Barbaresco pronti a lasciare il Consorzio Piemonte Terra del Vino

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Piemonte – Si apre l’anno con un terremoto nel mondo del vino: Barolo e Barbaresco pronti a lasciare il Consorzio Piemonte Terra del Vino , che riunisce ormai da 10 anni  13 Consorzi e Vignaioli piemontesi, diventando un punto di riferimento per la promozione delle diverse denominazioni nel mercato vinicolo nazionale ed internazionale.

Barolo, Barbaresco e Roero sono ora vicine ad uscire dal consorzio.  “E’ impossibile far convivere le esigenze di Alba con quelle di Asti”.

La decisione è stata presa in seguito alle dimissioni di Matteo Ascheri, già presidente del “Consorzio dei Consorzi”, e attuale presidente del Consorzio Barolo e Barbaresco.

Ascheri ha dichiarato in una nota: «Per funzionare bene, la grande azienda di Piemonte Land of Wine deve lavorare all’unisono per valorizzare le differenze secondo proposte comuni e che abbiano una visione complessiva competitiva di lungo periodo.

Fin dalla mia nomina a presidente, avvenuta nel luglio 2020, ho sempre cercato di unire i vari protagonisti, attuando una sintesi che portasse a risultati comuni. I vari consorzi presenti, che giustamente hanno vita propria, quando sono sotto l’ombrello di Piemonte Land of Wine, dovrebbero camminare insieme. Purtroppo questo non è avvenuto da parte di tutti: per andare avanti ci vuole dialogo, proposte e controproposte, voglia di fare le cose insieme. Ho deciso di dimettermi perché senza queste prerogative non potremmo continuare a lavorare per il mondo del vino in modo competitivo».

Come facilmente immaginabile, la decisione ha causato un terremoto nel settore: «La mia azione è stata seguita dal Consorzio Barolo e Barbaresco, e da Consorzio del Roero chi metterà in vendita le proprie azioni. Un segnale importante da parte di due realtà che contano nel panorama del vino piemontese. E non saranno i soli ad aver preso questa decisione… Questo tipo di decisioni – ha concluso Matteo Ascheri – “Non si prendono a cuor leggero, ma si prendono per dare una scossa e per far capire che se si vuole lavorare in un certo modo, bisogna fare tutto insieme, con una visione che va oltre il proprio cortile. Dobbiamo promuovere le differenze tutti insieme ma se non siamo propositivi e non c’è dialogo diventa difficile far crescere il movimento vitivinicolo piemontese. Adesso vedremo se la gente capirà».

Alle sue parole si aggiungono quelle di Francesco Monchiero, presidente del Consorzio Roero, che in una nota diffusa ha ribadito:

«Faccio parte di Piemonte Land of Wine da sette anni e già a maggio 2020 volevo far emergere il Consorzio del Roero. Poi con l’elezione di Matteo Ascheri a presidente, avvenuta nel luglio 2020, abbiamo deciso di proseguire, sostenendone il lavoro.

Purtroppo anche lui, nonostante il suo grande impegno e la sua visione, si è scontrato con persone ottuse e poco pronte a guardare oltre le azioni a breve termine.
Piemonte Terra del Vino dovrebbe essere una realtà di forte promozione e non limitarsi ad ottenere sussidi che, per quanto importanti, non sono l’unico obiettivo da raggiungere.

Ci vuole un programma a lungo termine per valorizzare il mondo del vino piemontese, al di là dei propri limitati interessi. C’è molta differenza tra la mentalità di Alba e quella di Asti, mi dispiace dirlo ma è così. E questo è un peccato perché a farne le spese sono le denominazioni di qualità di quelle zone».

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