
“Più garanzie per i lavoratori del Centro per l’impiego” – La richiesta della Regione Piemonte

All’unanimità, il Consiglio regionale ha approvato una mozione e un ordine del giorno a favore dei dipendenti dei Centri locali per l’impiego, che da quindici anni vivono una situazione di incertezza contrattuale, oltre ad aver subito un progressivo demansionamento e continui tagli all’organico.
Un segnale forte che arriva dal Consiglio. Pur essendo gli addetti formalmente alle dipendenze della Città metropolitana, buona parte del loro salario è già corrisposta dall’Ente Regione.
La mozione 1146, vede come prima firmataria Silvana Accossato (Pd):
Di seguito il contenuto: “La mozione impegna la Giunta a richiedere al Governo la possibilità normativa di ripristino della consistenza numerica del personale dei Centri per l’impiego, individuata al 2015 nel corso del processo di attuazione della legge regionale 23/2015, consentendo di sostituire dipendenti cessati senza incidere sulle capacità di assunzione della Regione. Oppure, si dovrà chiedere a Palazzo Chigi di prendersi carico direttamente della funzione Mercato del Lavoro e Politiche Attive del Lavoro e del personale dei Cpi per riavviare in modo efficace ed adeguato funzioni di gestione e di programmazione proprie del tema del lavoro.
Ovvero, bisognerà indicare alla Città Metropolitana di Torino e alle Province interessate l’esigenza regionale che siano tempestivamente avviate le procedure di stabilizzazione dei lavoratori precari impiegati nei Centri per l’Impiego previste dall’articolo 20 comma del decreto legislativo 75/2017”.
L’ordine del giorno 1203 ha invece come prima firmataria Francesca Frediani (M5s) e “impegna la Giunta a destinare maggiori risorse per potenziare la digitalizzazione delle funzioni svolte dagli operatori dei centri per l’impiego e per favorire l’efficientamento lavorativo. Le risorse aggiuntive dovranno servire anche a migliore il welfare interno ed erogare, in tutte le misure previste delle politiche attive, I’ indennità di partecipazione ai destinatari delle misure non percettori di altre forme di ammortizzatori sociali”.