Nuovi sviluppi sulla vicenda dell’aggressione al professore Paolo Idone dell’Istituto Russell Moro di Torino, colpito con calci e pugni da due uomini e finito all’ospedale dopo aver rimproverato un ragazzo a causa di un ritardo con cui si era presentato a lezione.

Idone ha scritto una lettera al sindacato Cub Scuola in cui ha voluto sottolineare come il suo atteggiamento non sia mai stato omertoso. Non ha rancori nei confronti del ragazzo ma vuole che le forze dell’ordine individuino i due aggressori.

“E’ offensivo e ridicolo ipotizzare un atteggiamento omertoso da parte mia, che mi trasformerebbe da vittima a carnefice – ha scritto il docente rivolgendosi al sindacato Cub. “Nei confronti del ragazzo non ho alcun rancore e non ho nessun desiderio di agire – ha aggiunto – “Mi limito a ricordare che in quel frangente è stato trattato col massimo rispetto e che nulla può giustificare il dopo. Gli aggressori non sono di mia conoscenza, ritengo sia compito delle forze dell’ordine individuarli. In ogni caso valuterò con calma come muovermi anche sulla base dei consigli del mio legale e del mio sindacato”.

Intanto il padre del ragazzo rimproverato difende la propria posizione: “Non conosco chi ha aggredito l’insegnante, io non c’entro nulla – ha detto il genitore.  “Ero andato a scuola perché mio figlio aveva problemi di salute ed ero stato chiamato”.