22/06/2022

Territorio

Protesi d’anca – Arrivano interventi personalizzati “al millimetro” grazie al navigatore computerizzato. Ecco la nuova tecnologia

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Protesi d’anca – Arrivano interventi personalizzati “al millimetro” grazie al navigatore computerizzato. Un intervento ad alta tecnologia realizzato all’ Humanitas Mater Domini di Castellanza.

L’intervento viene realizzato grazie ad un sistema di navigazione computerizzato che con un algoritmo di calcolo fornisce al chirurgo ortopedico i dati sulle dimensioni e sull’orientamento che le componenti protesiche dovranno rispettare, personalizzato al massimo sull’anatomia del paziente.

 L’operazione non inserisce sul bacino e sulla gamba del metallico tracker metallici come i sistemi di navigazione tradizionali.

“L’intervento di protesi d’anca è l’esempio perfetto di come l’esperienza dello specialista sia importante per la qualità e la buona riuscita di un’operazione. È proprio l’expertise, infatti, la sola a guidare l’intervento e a garantire il corretto posizionamento delle componenti protesiche. Oggi, la precisione del chirurgo ortopedico viene potenziata dalla tecnologia, traducendosi in diversi vantaggi per il paziente: dalla riduzione del rischio – già raro – di lussazione post-operatoria (dal 3% all’1%) ad una maggior stabilità muscolare, fino all’aumento della durata dell’impianto. Non solo. Anche una migliore confidenza con l’articolazione protesizzata e un più preciso controllo delle lunghezze degli arti”, ha spiegato in una nota il dott. Fabio Zerbinati, responsabile Ortopedia e Traumatologia di Humanitas Mater Domini.

“Da non sottovalutare un ulteriore vantaggio di questa tecnologia: la non invasività del sistema di navigazione computerizzato. Per poter mappare i punti anatomici e analizzare il posizionamento dell’impianto, infatti, il medico non necessita di strumentazione da ancorare alla gamba e al bacino del paziente, evitando così di esporlo a ulteriori traumi” – ha aggiunto il dottore.

“Durante l’intervento, il paziente viene sottoposto a ulteriori radioscopie che vengono integrate nel software permettendo a noi specialisti di evidenziare le variazioni di inserimento dell’impianto protesico nell’ordine di 3 gradi e della lunghezza dell’arto nell’ordine di 3 mm. A guidare l’intervento, rimane sempre l’esperienza del chirurgo: chi sta operando, infatti, può valutare se accettare o meno le indicazioni del sistema”, conclude il dott. Zerbinati.

 

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