Salvini verso il processo per vilipendio –E non serve l’autorizzazione del Parlamento come per il caso Diciotti
Le frasi incriminate risalgono al 2016, pronunciate nel corso di un comizio a Torino e rivolte contro i giudici che tenevano sotto inchiesta alcuni esponenti della Lega.
Per quelle parole si va verso il processo contro Matteo Salvini, a Torino: una citazione diretta a giudizio che non necessita di autorizzazione a procedere, poiché riguarda fatti avvenuti precedentemente alla sua nomina. In questo caso la causa penale contro il vicepremier potrebbe chiudersi con una multa fino a 5mila euro.
“Qualcuno usa gli stronzi che male amministrano la giustizia – queste le parole scandite da Salvini il 14 febbraio 2016 – “io difenderò qualunque leghista indagato da quella schifezza che si chiama magistratura italiana che è un cancro da estirpare”.
Frasi pesanti contro i giudici: il procuratore generale piemontese Francesco Saluzzo ha riascoltato il discorso pronunciato pubblicamente a Collegno, in provincia di Torino, durante un congresso della Lega. Ha respinto la richiesta dei legali di Salvini, aprendo la strada al processo per vilipendio della magistratura-