
Si infittisce il giallo sull’omicidio del ragazzo – Forse nascondeva un segreto, seguita la pista dell’omicidio premeditato

La drammatica vicenda dell’omicidio di Stefano Leo, il ragazzo appena assunto al negozio K-Way, apre un nuovo capitolo: gli investigatori stanno indagando sui suoi ultimi spostamenti non escludendo anzi considerando un’ipotesi probabile la pista dell’omicidio premeditato.
Il killer, che ha agito a colpo sicuro probabilmente stava aspettando la vittima, seduto sulla panchina di Lungo Po Machiavelli. Ha cacciato in malo modo l’unico testimone, intimandogli di non fotografarlo, avrebbe anche intimorito una coppia che si avvicinava (ma i due non si trovano), quindi ha colpito uccidendo Stefano.
Un gesto lucido, così come la fuga. Per questo motivo gli inquirenti seguono la pista dell’esecuzione compiuta da un professionista, forse un delitto su commissione dal momento che Stefano è passato davanti al suo assassino senza riconoscerlo. Il killer ha colpito poi si è dato ad una fuga “lucida”, prima con passo deciso, poi a grandi falcate con una corsa che sembrava quella di un’atleta, secondo quanto si può vedere dalle telecamere di videosorveglianza.
Continuano intanto le indagini dei carabinieri. Il nucleo investigativo ogni giorno a confronto con i pm Ciro Santoriello ed Enzo Bucarelli, hanno interrogato amici, colleghi e parenti, e visionato ore filmati delle telecamere della zona.
Studiano ipad e cellulare della vittima: forse chat e social network possono portare ad un movente.
Del killer resta per ora solo un’immagine sgranata che non si riesce a decifrare. Un uomo che fugge fino all’angolo con via Matteo Pescatore, poi non si vede più niente.