
Sinner riparte, dopo una delle finali più belle e spettacolari della storia: “Mesi fa avrei firmato per trovarmi qui”

Il mondo del tennis ha appena vissuto uno dei suoi momenti più alti, assistendo a una finale leggendaria al Roland Garros 2025. Jannik Sinner e Carlos Alcaraz si sono affrontati in un duello epico durato cinque ore e ventinove minuti, una sfida talmente intensa da entrare subito nella storia senza bisogno di ulteriori riflessioni. La loro prima vera finale da rivali ha rappresentato l’inizio ufficiale di una grande era tennistica, e sebbene oggi decretare il migliore sia inutile, il primo confronto di questa entusiasmante rivalità ha visto Carlos Alcaraz trionfare.
Il giovane spagnolo, classe 2003, ha già collezionato più successi di Sinner: ha vinto il suo primo Slam prima di lui (US Open 2022), è salito al numero 1 del mondo prima del rivale, ha conquistato più titoli (20 contro 19) e ha un bilancio favorevole negli scontri diretti (8-4). Nonostante questo, quello che si è visto sul campo di Parigi non è solo il racconto di una partita, ma il primo capitolo di una duello destinato a durare anni, tra due campioni che hanno già segnato un’epoca.
Il match ha ricordato, per intensità e bellezza, il celebre Federer-Nadal di Wimbledon 2008. E proprio come Nadal allora, anche Alcaraz ha vinto il Roland Garros a 22 anni, un mese e tre giorni, annullando match point e completando una rimonta che lo consacra tra i grandi del tennis. Una specie di simmetria storica, un destino tennistico che premia i fuoriclasse capaci di resistere e colpire quando tutto sembra perduto.
Jannik Sinner è protagonista di questa nuova era. Ha perso una battaglia durissima, ha lottato fino all’ultimo nonostante crampi e momenti difficili, ha spaventato Alcaraz più di una volta, ha avuto tre match point nel quarto set. E anche se ha ceduto, ha confermato la sua forza e leadership, restando numero 1 al mondo.
Il suo fair play, le sue parole dopo la sconfitta e il modo in cui ha affrontato questa delusione lo rendono un esempio di maturità e sportività. “Qualche mese fa avrei firmato per essere qui”, ha detto con lucidità e amarezza. “Non sarà facile dormire stanotte, ma sono grato per ciò che ho vissuto”. Ha ringraziato Alcaraz e il suo staff, ha elogiato il pubblico – pur sapendo che tifava in gran parte per lo spagnolo – e ha promesso che tornerà a lottare: “Ci rivediamo l’anno prossimo”.
La finale del Roland Garros 2025 è stato un momento di grandissimo sport che resterà inciso nella memoria degli appassionati e che segna l’inizio di una rivalità che potrebbe diventare leggendaria come quelle tra Borg e McEnroe, Sampras e Agassi, Federer e Nadal.