Sospetta cellula Isis a Torino – La polemica sulle condizioni di sicurezza nel nostro Paese
Le indagini dei carabinieri erano iniziate con le false dichiarazioni presentate all’Università di Torino da parte di 5 stranieri, che avevano l’unico obiettivo di ottenere i permessi di soggiorno.
Individuati i sospettati le forze dell’ordine avevano scoperto che si erano trasferiti a Pisa, dove svolgevano attività di spaccio di sostanze stupefacenti.
Quel che è peggio è che i cinque tunisini sono sospettati di aver creato in Italia un gruppo direttamente collegato all’Isis: la procura di Torino ha così ottenuto cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere per i cittadini stranieri, indagati per terrorismo internazionale.
Ma gli arresti non sono eseguibili, a causa di questioni di procedura.
Un caso macchinoso che pone l’accento sulle misure di sicurezza del nostro Paese: attualmente tre dei cinque cittadini sospetti sono agli arresti domiciliari per spaccio. Gli altri due si trovano in stato di libertà
La procura di Torino aveva richiesto gli arresti nel maggio scorso, istanza respinta dal gip. In seguito il pm Paladino ha presentato ricorso al tribunale del riesame del Piemonte. Il ricorso è stato accolto ma gli arresti non possono essere compiuti, perché i 5 tunisini possono ancora ricorrere in Cassazione.
F.q.