Strage Brandizzo – Svolta nell’inchiesta, a 3 mesi dalla tragedia: indagati dirigenti Rfi

Svolta nell’indagine sulla strage ferroviaria di Brandizzo, in cui persero la vita cinque operai.

La procura di Ivrea ha conivolto direttamente Rfi con due nuovi indagati: gli investigatori nelle ultime ore hanno effettuato blitz negli uffici di Torino e Roma.

I nuovi indagati, con ruoli di responsabilità superiori rispetto al capo scorta Antonio Massa, erano sotto inchiesta già dai primi giorni dopo l’incidente, poiché i lavoratori erano sulle rotaie senza autorizzazione quando furono colpiti da un treno merci.

“I due indagati a cui questa mattina sono stati consegnati gli avvisi di garanzia  – spiega La Repubblica – ” rivestono ruoli di responsabilità in Rfi di grado superiore rispetto al capo scorta Antonio Massa: fin dai primi giorni dopo la strage la procura aveva da subito indirizzato un faro sull’operato della società che gestisce la rete ferroviaria, visto che i cinque operai morti stavano lavorando sui binari senza permesso quando furono travolti da un treno merci. Ed era presente sul posto il tecnico con il ruolo di scorta di Rfi, Massa, indagato per primo insieme al caposquadra di Sigifer Andrea Gibin. Dopo la notizia dell’avviso di garanzia a Massa, Rfi aveva sostenuto che la responsabilità fosse unicamente sua. Eppure, in procura a Ivrea, molti testimoni (operai o ex) avevano confermato la tesi della prassi, sostenendo: “Lavoravamo sempre così. Spesso ci mettevamo sui binari senza l’autorizzazione e l’interruzione di linea”. E la responsabilità di dare il via ai lavori spetta proprio al tecnico di Rfi presente sul posto. Come, in generale, la prevenzione degli infortuni e tutto ciò che riguarda l’aspetto della sicurezza, è, secondo la procura, di Rfi, visto che i lavori avvengono sui binari, che sono di competenza delle ferrovie”.

Complessivamente, ci sono nove indagati nell’inchiesta, tra cui cinque vertici di Sigifer e la società Rfi, assistita da Luigi Chiappero.