La prima vera grana che divide il governo è l’annosa questione sulla Tav: il premier Giuseppe Conte ha stoppato i cantieri, dopo le parole del Ministro delle Infrastrutture Toninelli, scatenando la reazione della componente leghista del governo.

“La Tav? “- ha detto il Ministro, supportato dal vice premier Di Maio “E’ un enorme sperpero per favorire i potentati: va bloccata”.
Una mossa che ha spiazzato la Lega, che ha sempre difeso il progetto.

La posizione inizialmente ambigua di Toninelli ha preso ora binari ben precisi, anche a seguito della risposta poco diplomatica di gran parte dell’elettorato grillino, avverso da sempre alla Tav.
Ma i favorevoli alla Torino-Lione di sponda leghista ricordano  che lo stop al progetto potrebbe costare caro all’Italia, una penale da parte della Ue che potrebbe ammontare a due milioni di euro.
“Occorre andare avanti e non tornare indietro” – sono le ultime dichiarazioni di Matteo Salvini che non lasciano dubbi sulla posizione della Lega  in merito all’argomento.
“Non puo’ governare una grande democrazia industriale dell’Occidente chi, come i grillini, non si rende conto che le infrastrutture, le grandi opere, sono la pre-condizione indispensabile per la crescita. Un Governo che non ha neppure il coraggio di dire se sta con la polizia, o con gli attivisti NO-TAV che assaltano le Forze dell’Ordine e mandano gli agenti in ospedale” – ha aggiunto in queste ore Silvio Berlusconi, nel corso dell’utima riunione a Montecitorio con i parlamentari di Forza Italia e i consiglieri regionali, tentanto in tal modo un riavvicinamento a Salvini.
Ma se il discorso di  Berlusconi all’opposizione, fortemente contrario alla posizione del Movimento 5 Stelle, era prevedibile, un peso ben maggiore hanno le parole nette di Matteo Salvini, quelle che possono creare nelle prossime settimane la prima vera spaccatura all’interno del governo gialloverde, uno scontro forse insanabile fra le componenti della maggioranza.