Torino – A sorpresa è una delle città migliori in Italia per “vivibilità climatica”

Secondo l’edizione 2024 dell’Indice di vivibilità climatica realizzato dal Corriere della Sera in collaborazione con iLMeteo.it, Torino presenta una situazione climatica complessivamente favorevole, posizionandosi al dodicesimo posto su 108 capoluoghi di provincia italiani.

Questo risultato la rende la prima tra le grandi metropoli settentrionali e la seconda città piemontese dopo Biella (settima in classifica).
L’indagine, basata su 402 milioni di dati e 17 parametri analizzati anche con l’ausilio dell’intelligenza artificiale, evidenzia come il capoluogo piemontese si collochi alla pari con Bari, sebbene il Sud Italia domini la graduatoria con Cagliari in testa, seguita da Napoli e Salerno.
Il meteorologo Lorenzo Tedici, responsabile media per iLMeteo.it, definisce Torino “una sorpresa positiva”, sottolineando come la città ottenga risultati variabili negli anni, grazie anche al progressivo affinamento dei parametri utilizzati per la valutazione.

Un elemento particolarmente favorevole per Torino è stato il numero esiguo di giornate con “caldo africano” (temperature oltre i 34°C), solo una nel 2024 secondo i rilevamenti della stazione meteorologica di Torino Consolata.

Tuttavia, permangono diverse criticità: 63 notti tropicali (una in più rispetto al 2023) e 44 ondate di calore (sebbene cinque in meno rispetto all’anno precedente)

“In questa ultima edizione – si legge sul Corriere della Sera – “Torino non compare mai tra le prime cinque nella classifica dei singoli valori, tra i quali ci sono temperatura, pioggia, umidità ed eventi estremi. «Ne esce bene perché non ha avuto grandi eccessi, è la migliore tra le grandi città della pianura Padana — sostiene ancora Tedici —. Ha preso punti grazie ai pochi giorni di caldo africano, un nuovo parametro che conta quante volte all’anno si superano i 34 gradi centigradi: soltanto uno nel 2024 registrato a Torino Consolata, la nostra stazione meteorologica di riferimento».
In compenso, però, ci sono state 63 notti tropicali (una in più rispetto al 2023), 44 ondate di calore (cinque in meno), è 97esima nell’indice dell’afa ed è mancato il vero inverno. A causa del cambiamento climatico, Torino non ha avuto nemmeno un giorno freddo, quando le massime non superano i tre gradi, ed è andata sotto zero soltanto sei volte, un’altra anomalia per la città.
«L’anno è stato abbastanza piovoso, con 96 giorni di pioggia, ma senza esagerare: il giusto per limitare la siccità che l’aveva colpita in precedenza», osserva l’esperto che fa notare anche l’aumento delle giornate di sole e il calo della nebbia. «È un clima tutto sommato accettabile rispetto al resto del Nord padano, se pensiamo che Cremona ha avuto 58 giorni di caldo africano: si osserva una grande differenza tra la Pianura padana occidentale scendendo lungo il Po, dalla Lombardia verso l’Emilia dove si trovano afa e zanzare a dismisura». A Torino il problema è ancora limitato, mentre Vercelli è la peggiore del Piemonte, al 91° posto della classifica generale, penalizzata da pioggia, nebbia e nuvole”.