23/03/2019

Cronaca

Torino – Anagrafe e Asili al collasso, a Settembre sarà il caos “La situazione è una bomba ad orologeria”

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I servizi sono al collasso, gli sportelli vuoti. Dopo l’ultima consultazione la maggioranza dei lavoratori dell’Anagrafe ha preso la decisione di far saltare il banco con il Comune e di continuare la protesta a causa del caos scaturito agli sportelli per le carte di identità elettronica, la carenza di organico e gli spazi non adeguati.
Ma non sono solo i dipendenti dell’Anagrafe a protestare duramente. Dopo l’incontro fra Comune sindacati la tensione, già esistente, aumenta anche nel settore educativo.
Nell’anno scolastico che partirà il prossimo settembre, infatti, si prevede il caos poiché mancheranno 40 educatori nei nidi e ben 60 insegnanti nelle scuole d’infanzia.
Una piena emergenza, sottolineata dai sindacati che evidenziano come in mancanza di una proposta organica di assunzioni sarà impossibile garantire i servizi e far partire il prossimo anno scolastico.

E arriva anche quota 100, definita dai sindacati “una bomba ad orologeria”. 1600 dipendenti su quasi 9 mila, secondo il Comune, andranno in pensione da qui ai prossimi tre anni. Mentre secondo le previsioni dei sindacati, anche se i concorsi iniziassero oggi, per il prossimo anno ci sarebbero solo uscite e nessun ingresso. Insomma, il caos
Intanto, lunedì 25 marzo è previsto un nuovo incontro a Palazzo Civico con i sindacati per discutere su assunzioni e riorganizzazione del personale.

In via della Consolata i lavoratori dell’anagrafe hanno già votato per lo stato d’agitazione a cui potrà seguire lo sciopero degli straordinari, quindi la sospensione dell’apertura al sabato mattina che serve a smaltire le liste d’attesa per la carta di identità elettronica.

Stesso clima di tensione nelle scuole, dove quaranta educatori negli asili nido e ben 60 insegnanti nelle scuole d’infanzia sono supplenti a tempo determinato, con contratto in scadenza a giugno.
La sindacalista Claudia Piola (Cgil) così inquadra la situazione su La Stampa: “La mancanza di personale è strutturale, non si può fare sempre ricorso ai precari. Le graduatorie per i nidi scadono tra un anno, quella per la scuola dell’infanzia è già scaduta, perciò i concorsi vanno fatti per forza”.

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