
Torino – Apre al Museo Egizio la “Galleria della scrittura”: uno straordinario viaggio nel tempo di 4mila anni con centinaia di nuovi reperti INFO
Torino – Apre al Museo Egizio la Galleria della scrittura: uno straordinario viaggio nel tempo di 4mila anni con centinaia di nuovi reperti INFO
Il Museo Egizio di Torino amplia il suo spazio espositivo con la riapertura del terzo piano, dedicato alla Galleria della Scrittura.
La galleria accoglie 248 reperti che conducono i visitatori in un viaggio attraverso le origini delle scritture dell’antico Egitto, abbracciando un arco temporale di 4mila anni e suddiviso in 10 sezioni.
In primo piano non solo i geroglifici, ma anche lo ieratico, il demotico e il copto.
Il progetto espositivo, curato da Paolo Marini, Federico Poole e Susanne Toepfer, offre uno sguardo approfondito sulla scrittura egizia, con particolare attenzione ai geroglifici e alla storia dell’Egittologia. La Papiroteca del Museo, sotto la guida di Toepfer, ospita una collezione di oltre 800 manoscritti e 23mila frammenti di papiro, documentando più di 3mila anni di cultura scritta in sette scritture e otto lingue.
Tra i pezzi esposti, spicca il Cartiglio in calcare, datato tra il 1353 e il 1336 a.C., con geroglifici scolpiti su un imponente blocco, rappresentante il nome della divinità Aten.
La Galleria della Scrittura offre un’esperienza completa, dalla componente figurativa ai testi sacri, includendo un frammento di un Monumento del faraone Djoser, risalente tra il 2592 e il 2566 a.C.
“Tra i papiri di rilevanza mondiale ospitati nella Galleria della Scrittura – spiegano dal Museo Egizio – “c’è il Papiro dei Re, l’unica lista regale d’epoca faraonica scritta a mano su papiro che sia giunta fino a noi, e il Papiro della Congiura, un testo quasi di cronaca giudiziaria, che ricostruisce il processo e le pene inflitte ai colpevoli dell’attentato contro Ramesse III (1190-1077 a.C.) e che torna in esposizione all’Egizio dopo anni.
La Galleria si conclude con una sezione dedicata al potere, anche salvifico, della scrittura, con formule magiche e protettive contro i coccodrilli e il morso dei serpenti. In qualche modo si torna alla dimensione mitologica della scrittura, che arrivò agli uomini come dono divino. Una dimensione approfondita in una vetrina dedicata al dio Thot che, secondo il mito, infatti, ideò e donò agli uomini la scrittura, divenendo patrono della conoscenza e degli scribi”.
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