
Torino – Assurdo Caro-voli a Natale, il paradosso italiano: conviene fare scalo all’estero per andare al Sud
Con l’avvicinarsi delle festività torna puntuale il problema del caro-voli e del caro-trasporti che colpisce chi deve attraversare l’Italia da nord a sud. Non solo gli aerei: anche treni e carburanti registrano aumenti significativi, rendendo gli spostamenti natalizi un salasso per molte famiglie. A denunciare la situazione sono, come ogni anno, le associazioni dei consumatori.
Assoutenti ha messo sotto la lente i biglietti acquistabili oggi per viaggiare tra il 24 dicembre e il 6 gennaio: per un Torino-Palermo servono almeno 505 euro, mentre un Pisa-Catania arriva a 492 euro. Non va meglio sulle altre tratte: 422 euro per volare da Torino a Catania, 411 euro da Milano a Palermo, 406 euro da Milano a Catania, fino al record di 841 euro per il collegamento Linate-Catania, più di alcune rotte intercontinentali.
Anche il Codacons parla di aumenti esplosivi, fino al 900% rispetto alle tariffe ordinarie: il Milano-Palermo del 23 dicembre parte da 170 euro, contro i 17 euro del 13 gennaio; Milano-Catania tocca i 178 euro contro i 20 delle settimane successive alle feste.
La situazione non migliora sui binari: un biglietto ad alta velocità per il 20 dicembre costa almeno 199 euro da Torino a Reggio Calabria, 185 da Milano verso la stessa destinazione, 183 euro da Torino a Lecce. E chi viaggia in auto deve fare i conti con nuovi rincari: il gasolio sale del 6,4% in un mese, la benzina del 3,1%.
“Meglio fare scalo all’estero”
Alla luce di questi prezzi, molti viaggiatori scoprono che fa paradossalmente risparmiare volare con scalo all’estero, approfittando di tariffe meno speculative applicate da compagnie che operano fuori dal mercato nazionale.
Il Codacons, intanto, ha presentato una nuova segnalazione ad Antitrust, Enac e Mit denunciando aumenti “ingiustificati” e chiedendo interventi immediati per evitare l’ennesimo salasso natalizio.