
Torino – “Blocchiamo tutto”: ripartono i cortei. Aeroporto Caselle bloccato dai manifestanti Pro Pal
A Torino è ripartita la mobilitazione con nuove azioni di protesta. Nella mattinata del 2 ottobre 2025 oltre un migliaio di persone, per lo più studenti delle scuole superiori e universitari, si sono radunati a Palazzo Nuovo per dare avvio a un nuovo corteo sotto lo slogan “Blocchiamo tutto”, manifestando sostegno sia alla Flotilla che alla popolazione di Gaza.
Il corteo si è suddiviso in due tronconi distinti: uno a piedi, guidato dallo striscione principale, e uno più dinamico, formato da decine di ciclisti. Questi ultimi hanno creato rallentamenti in vari punti nevralgici del traffico, in particolare in piazza Baldissera, già congestionata per i lavori stradali, per poi dirigersi verso l’aeroporto di Caselle. Qui, circa settanta attivisti in bicicletta hanno forzato l’accesso allo scalo tagliando le recinzioni e riuscendo a entrare nell’area aeroportuale.
L’azione ha costretto le autorità a sospendere per venti minuti sia gli arrivi sia le partenze, causando ritardi e disagi per i passeggeri. Poi, il blocco si è concluso.
Parallelamente, il gruppo a piedi ha raggiunto corso Unità d’Italia e bloccato l’imbocco della tangenziale sud all’altezza di Moncalieri, creando pesanti conseguenze sulla circolazione in direzione delle autostrade Torino-Savona (A6) e Torino-Piacenza (A21). Verso le 14,15 – mentre l’aeroporto veniva interrotto – il blocco autostradale è stato sciolto e la folla si è rimessa in marcia verso il centro. La polizia, intervenuta a Caselle, ha disperso i ciclisti che dopo pochi minuti hanno lasciato la zona aeroportuale.
Durante i discorsi al megafono è stato ribadito l’invito a moltiplicare le presenze nelle strade, anche in vista dello sciopero generale previsto per il giorno successivo.
Dopo una mattinata intensa di blocchi e azioni coordinate, i manifestanti si sono dati appuntamento per la seconda parte della giornata: ritrovo fissato in piazza Castello alle 18, davanti alla prefettura, per riprendere con nuove iniziative di protesta.