
Torino – Brusco stop al progetto Esselunga in corso Bramante: il Comune dovrà restituire 10 milioni di euro
Stop al progetto targato Esselunga nell’ex filiale Fiat di corso Bramante.
Doccia fredda per Palazzo Civico dopo l’annullamento da parte del Consiglio di Stato del via libera concesso dal Comune di Torino poco più di 3 anni fa. Un problema non da poco, dal momento che i lavori nella interessata zona sono già in fase avanzata.
Il permesso consentiva di costruire in deroga al piano regolatore all’interno di un pacchetto di operazioni urbanistiche del valore di circa 30 milioni di euro.
Spiega il Corriere Torino: “I magistrati di Palazzo Spada hanno bocciato il Comune e annullato tutti gli atti dell’amministrazione, ribaltando la sentenza di primo grado emessa un anno fa dal Tar del Piemonte e dando ragione a Carrefour, che si sarebbe ritrovato un concorrente nello stesso isolato del proprio punto vendita di corso Turati. Quell’autorizzazione, secondo l’avvocato Riccardo Montanaro, era «votata a reperire risorse private per alleggerire il deficit del bilancio comunale del 2017».
A portare alla bocciatura dei giudici del Consiglio di Stato sono state altre ragioni, precisate dal Corriere della Sera: “la deroga per costruire il nuovo supermercato poteva essere concessa soltanto per riqualificare un’area degradata, non per rimettere in ordine solo un vecchio edificio (l’ex succursale della Fiat) in una zona centrale della città”.
Stop dunque ai lavori, che erano già in fase avanzata e problema non da poco per Palazzo Civico:
“Se i tecnici comunali non riusciranno a far ripartire daccapo l’intero iter di autorizzazione – si legge sul Corriere della Sera – “Palazzo Civico si ritroverà a dover restituire i 10 milioni di euro incassati nel 2017 da Esselunga come contributo per la valorizzazione di quell’area”.
Soddisfazione per Diego Giacobbi, cittadino attivo, che da tempo porta avanti una battaglia per bloccare il progetto.
“Lo stop ai lavori in corso Bramante è una buona notizia. La mia battaglia era iniziata lo scorso anno quando ho presentato in Sala Rossa un’interpellanza del cittadino in cui esprimevo contrarietà e sottolineavo anomalie sul progetto, oltre alle pesanti ripercussioni che avrebbe potuto portare la presenza contigua di Esselunga e Carrefour dentro lo stesso edificio.
“Il progetto, a mio avviso – continua Giacobbi – “avrebbe messo a repentaglio il tessuto viabilistico e commerciale di zona (tra cui lo stesso Carrefour presente da oltre 30 anni), oltre ad aprire un problema dal punto di vista ambientale, vista la riscontrata presenza di amianto (forse bonificata), emersa grazie ad un’interpellanza di Silvio Magliano, dopo la mia segnalazione.
Spero che ora l’Amministrazione – conclude il residente – “crei immediatamente un tavolo per dare il via ad un progetto partecipato coinvolgendo le Circoscrizioni, la cittadinanza e la stessa Carrefour”.