
Torino – Camurati: “scaffali vuoti e turni decisi a sorte”. La protesta dei sindacati
La situazione all’interno dell’azienda Camurati, nota realtà nel settore della profumeria, sta diventando sempre più tesa. I sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno sollevato numerose criticità relative alla gestione aziendale, scatenando una protesta che coinvolge direttamente i 36 dipendenti. Al centro delle polemiche ci sono gli scaffali semi vuoti nei principali punti vendita, una condizione che secondo le sigle sindacali sta compromettendo l’immagine dei negozi e la soddisfazione dei clienti.
Le filiali più colpite risultano essere quelle di Torino (piazza Adriano), Settimo Torinese e Moncalieri, dove da settimane mancano i prodotti, con effetti negativi anche sul morale del personale. Ma i sindacati puntano il dito anche contro una gestione giudicata confusa e poco trasparente. Accusano infatti l’azienda di combinare in modo disorganico l’utilizzo della cassa integrazione, nuove assunzioni poco chiare, e una politica di gestione delle risorse umane priva di un vero criterio.
Uno dei nodi principali riguarda la programmazione dei turni di lavoro, che viene comunicata ogni venerdì senza logica apparente, creando incertezza tra i dipendenti e difficoltà nell’organizzazione personale. Le organizzazioni dei lavoratori chiedono l’introduzione di criteri oggettivi e trasparenti, che tengano conto delle effettive esigenze produttive e delle competenze interne.
Altro punto critico è la questione delle ferie estive. Secondo i sindacati, le promesse di concedere due settimane di pausa si stanno rivelando illusorie: i dipendenti vengono spesso richiamati in servizio ogni tre giorni per affrontare presunte urgenze operative. Di conseguenza, viene richiesta con forza l’introduzione di un calendario ferie rigido e rispettato, che assicuri periodi di riposo reali e continuativi, tutelando così il benessere psicofisico dei lavoratori.
In sintesi, la protesta dei sindacati nasce da una gestione definita “a naso”, improvvisata e senza pianificazione, che sta minando la serenità del personale e l’efficienza aziendale. I rappresentanti dei lavoratori chiedono interventi rapidi per ripristinare condizioni dignitose e una gestione più professionale delle attività quotidiane, a tutela sia dei dipendenti che dell’immagine stessa dell’azienda.