
Torino – Da Ottobre un milione di diesel Euro 5 saranno fuorilegge nelle regioni nel Nord. Cosa cambia

A partire dal primo ottobre, potrebbe entrare in vigore una misura drastica per contrastare l’inquinamento atmosferico nelle regioni del Nord Italia: il blocco della circolazione dei veicoli diesel Euro 5 nei giorni feriali e durante le ore diurne. Il provvedimento, che riguarderebbe oltre un milione di auto immatricolate tra il 2011 e il 2015, interesserebbe le regioni di Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, e sarebbe attivo nei Comuni con più di 30.000 abitanti.
Questa possibile restrizione nasce come risposta all’elevato livello di inquinamento presente nella Pianura Padana, dove le concentrazioni di polveri sottili (PM10) e biossido di azoto superano spesso i limiti stabiliti dalle normative europee. Le caratteristiche geografiche dell’area, unite alla forte industrializzazione e al traffico intenso, contribuiscono a rendere questa zona una delle più inquinate d’Europa.
Nel corso degli anni, l’Italia è stata più volte sanzionata dalla Commissione Europea per il mancato rispetto delle norme sulla qualità dell’aria, con la Corte di giustizia dell’UE che ha emesso sentenze sfavorevoli al nostro Paese, l’ultima delle quali nel 2022. In seguito a queste pressioni, il governo guidato da Giorgia Meloni ha approvato nel 2023 un decreto legge volto a migliorare la qualità dell’aria, che prevede appunto la possibilità di introdurre blocchi stagionali alla circolazione dei veicoli più inquinanti.
Il primo periodo di applicazione dovrebbe partire il 1° ottobre 2025 e concludersi il 31 marzo 2026, mesi in cui solitamente i livelli di inquinanti nell’aria raggiungono i picchi più alti. Tuttavia, è prevista un’alternativa al blocco totale: i proprietari delle auto interessate potrebbero installare un dispositivo elettronico (una sorta di scatola nera) per monitorare il chilometraggio, consentendo la circolazione entro un tetto massimo di chilometri percorsi ogni anno.
Il provvedimento ha però acceso il dibattito politico. Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini si è dichiarato contrario al blocco, sostenendo che il cambiamento ecologico non può essere imposto, ma deve essere gestito gradualmente. Dopo la pubblicazione di un articolo sul tema da parte del quotidiano La Verità, Salvini ha annunciato di voler proporre un emendamento al decreto infrastrutture in discussione in Parlamento, con l’obiettivo di sospendere o modificare l’entrata in vigore del divieto per i diesel Euro 5.
Anche alcune amministrazioni locali, insieme a rappresentanti del settore automobilistico e produttivo, si sono espresse contro la misura, temendo ricadute economiche e sociali significative. Il Piemonte, ad esempio, aveva già ipotizzato l’introduzione del divieto lo scorso anno, salvo poi rivedere la decisione, concordando con il governo misure alternative ritenute di pari efficacia.
Lo stop ai diesel Euro 5 rappresenta una misura urgente per far fronte a un problema ambientale e sanitario grave e persistente, ma incontra forti resistenze sul piano politico e sociale, aprendo un acceso confronto tra esigenze ambientali e sostenibilità economica.