
Torino – Dal 1° Luglio il solito aumento sui biglietti per treni regionali e bus extraurbani. E’ il quinto anno consecutivo INFO

A partire dal 1° luglio, in Piemonte scatta un nuovo aumento dei prezzi per i biglietti dei treni regionali e degli autobus extraurbani, un ‘appuntamento’ ormai fisso da cinque anni consecutivi.
Sebbene quest’anno l’aumento sia contenuto — circa lo 0,6% in media — il totale degli incrementi accumulati dal 2021 a oggi ha superato il 15%. L’origine di questi adeguamenti sta in una norma regionale che prevede la revisione automatica delle tariffe in funzione dell’inflazione, rendendo ogni estate più costoso viaggiare.
Le nuove tariffe non risparmiano nemmeno Torino, soprattutto per quanto riguarda i biglietti integrati GTT, che permettono di muoversi tra tram, autobus, metropolitana e treni regionali. Chi viaggia verso la prima cintura dovrà pagare 3,90 euro invece di 3,80, mentre per la seconda cintura il prezzo salirà da 4,50 a 4,60 euro. Le variazioni dipendono anche dagli arrotondamenti applicati su alcune tratte.
Anche gli abbonamenti settimanali, mensili e annuali subiranno piccoli rincari: si parla di aumenti tra 10 e 20 centesimi per i settimanali, tra 50 centesimi e un euro per i mensili, e da 2 fino a 8,50 euro per gli annuali. Tuttavia, i biglietti singoli dei pullman extraurbani e dei treni resteranno quasi invariati, con ritocchi minimi in poche fasce chilometriche.
Una buona notizia per gli studenti universitari potrebbe arrivare a breve: il presidente della Regione, Alberto Cirio, ha annunciato l’intenzione di mantenere la promessa fatta in campagna elettorale, introducendo la tessera per i trasporti gratuiti dedicata agli studenti.
Il malcontento, però, cresce perché questi rincari arrivano proprio nel momento in cui alcune linee ferroviarie sono temporaneamente chiuse per lavori. Ad esempio, la tratta Torino Lingotto–Pinerolo sarà inattiva fino al 14 settembre, mentre la Torino–Ceres, fondamentale per raggiungere l’aeroporto da Torino, è sospesa fino al 6 settembre. Nel frattempo, Trenitalia e RFI hanno attivato servizi sostitutivi con autobus, ma già dai primi giorni sono emerse numerose criticità: ritardi, tagli alle corse del mattino e disservizi nella vendita dei biglietti. A sollevare il problema è stato l’Osservatorio Torino–Ceres, tramite il suo rappresentante Davide Arminio, che ha raccolto le proteste dei pendolari e le ha inviate alle autorità competenti. Arminio ha evidenziato che il tempo di percorrenza si è allungato di circa 30 minuti, alcune corse fondamentali per i lavoratori sono state eliminate, non è possibile acquistare i biglietti a bordo e mancano segnalazioni chiare per i viaggiatori, in particolare nella stazione di Rebaudengo.