
Torino – Dopo la fine del Ramadan parte il corteo per la Palestina: critiche a Meloni e von der Leyen

Torino – Dopo la fine del Ramadan parte il corteo per la Palestina
Dopo la celebrazione dell’Eid al-Fitr al Parco Dora, a cui hanno preso parte circa 30mila persone, tra cui il sindaco Stefano Lo Russo, un gruppo di alcune centinaia di manifestanti ha dato vita a un corteo in sostegno della Palestina. Durante la marcia, caratterizzata dall’esposizione di bandiere palestinesi e dall’uso di fumogeni, alcuni partecipanti hanno bruciato le immagini della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e della presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, accusandole di essere complici delle azioni di Israele a Gaza e del silenzio delle istituzioni europee.
La mattinata era iniziata con un grande raduno al Parco Dora per la preghiera di fine Ramadan.
Dopo il momento religioso, il corteo si è mosso per le strade della città scandendo slogan contro Israele e in solidarietà alla popolazione palestinese. Tra i manifestanti erano presenti anche esponenti di gruppi antagonisti torinesi vicini alla causa palestinese, con alcuni momenti di tensione con le forze dell’ordine.
Un segmento del corteo si è poi diretto verso il Centro di Permanenza per il Rimpatrio (Cpr) di Torino, struttura che ha recentemente ripreso le attività. Qui si è svolto un presidio promosso dalla rete “Solidarietà prigionieri Torino” e dagli attivisti del centro sociale Gabrio, che hanno organizzato una protesta davanti all’edificio di corso Brunelleschi. Attraverso megafoni, i manifestanti hanno espresso la loro vicinanza alle persone detenute nel centro, lanciando all’interno palline da tennis contenenti messaggi di sostegno e numeri di telefono per fornire aiuto e contatti ai reclusi.
La giornata, nata come una celebrazione religiosa, si è dunque trasformata in una protesta politica, con forti critiche rivolte alle istituzioni italiane ed europee per la loro posizione sul conflitto in Medio Oriente.