
Torino – Dramma alle Vallette: detenuta si lascia morire di fame. Un’altra si suicida
Due drammatiche vicende hanno scosso il carcere delle Vallette a Torino. In un solo giorno, due detenute hanno perso la vita: una si è suicidata, l’altra, Susan John, nigeriana di 43 anni, ha rifiutato cibo, acqua e medicine per 18 giorni, chiedendo costantemente di vedere il figlioletto di quattro anni.
Susan, che doveva scontare una pena per reati di tratta e immigrazione clandestina fino al 2030, non era in sciopero della fame ma moriva lentamente, forse per disperazione. Nonostante fosse in un’area per detenute con disagi psichici, la sua situazione non sembra essere stata adeguatamente valutata, provocando la reazione indignata dell’avvocato e della garante dei diritti dei detenuti.
Il crescente numero di suicidi nelle carceri italiane durante l’estate è preoccupante, con 43 suicidi nel 2023 e un sovraffollamento del 121%. La situazione ha portato sindacati e associazioni a chiedere un cambio di direzione nelle politiche penitenziarie italiane. La morte di queste due donne ha acceso un dibattito nazionale sulla gestione delle carceri, spingendo alla richiesta di riforme e maggiore attenzione ai diritti dei detenuti.
E la preoccupazione cresce fra i sindacati. Il Sappe ha ribadito che i due decessi in poche ore nel carcere di Torino “impongono al Ministro della Giustizia Carlo Nordio un netto cambio di passo sulle politiche penitenziarie del Paese. “E’ necessario – ha aggiunto il segretario generale, Donato Capece – prevedere un nuovo modello custodiale. Le carceri sono in ebollizione da mesi”.
Mentre Leo Beneduci, segretario generale dell’Osapp ha proseguito “a fronte di un’emergenza che appare insanabile non possiamo che ribadire l’estrema urgenza di provvedere a un commissariamento del sistema penitenziario italiano”.