
Torino – E’ morto Dino, il fondatore di Scarpe & Scarpe
Torino – E’ morto Dino, il fondatore di Scarpe & Scarpe
«Oltre a essere nostro padre, era il signor Dino. Questo voleva dire tante cose: personalità, fermezza, bontà d’animo e freschezza mentale. In questi giorni stiamo ricevendo messaggi da tutta Italia che attestano la stima da parte di ciascuno. Persona retta e severa per molti aspetti, sapeva dimostrarsi giusta e franca quando le circostanze lo richiedevano. Le poche parole che pronunciava erano ascoltate. Alla fine di ogni riunione era solito lasciare tutti con una battuta e un sorriso. Ha sempre trattato ugualmente i dipendenti, cercando di tenere in piedi la propria creatura, con tanti sacrifici. Mai si è interessato di politica direttamente e non gli interessava apparire». E’ questo il ricordo dei figli, Livio e Luca.
Dino, dopo una carriera importante negli anni 60 e 70, ha un ruolo da precursore della grande distribuzione della calzatura in Italia.
“Tra il 1993 e il 1994- spiega Prima Canavese – ” la sua attività riceve un nuovo impulso con l’apertura dei negozi in Toscana e in Lombardia. L’espansione, da quel momento in poi, appare inarrestabile, arrivando a possedere centosessanta punti vendita, in tutta la Penisola, dal Piemonte alla Sicilia. Intervengono i figli Luca e Livio: «La sede amministrativa è rimasta sempre a Borgaro, città a cui nostro padre era legato. Nel 2006 è stato premiato dall’Associazione Nazionale Calzaturieri, mentre a livello aziendale abbiamo vinto per ben tre volte il premio per l’insegna più bella».
Questo è il ricordo del senatore Giuseppe Vallone, che così lo ricorda: «Dino era un grande amico e giocavamo a tennis assieme. Ci siamo incontrati nel 1985, quando sono entrato in Amministrazione comunale. Per una realtà come la nostra avere sul territorio un’impresa di quel valore era importante, soprattutto perché impiegava diversi borgaresi. Dopo aver venduto i locali societari vicino alla stazione ferroviaria, in gran parte alla cooperativa Di Vittorio, è stato tra i primi a ricollocarsi nella nuova area industriale pianificata dal sottoscritto. C’è sempre stato un rapporto amichevole. L’ho visto per l’ultima volta venerdì scorso e sono rimasto molto colpito dalla sua dipartita».