
Torino – I magistrati torinesi protestano contro la riforma Nordio: “No alla separazione delle carriere di giudici e pubblici ministeri”
Torino – I magistrati torinesi protestano contro la riforma Nordio
L’apertura dell’anno giudiziario a Torino è stata caratterizzata da una forte protesta contro la riforma costituzionale sulla separazione delle carriere dei magistrati. Circa cinquanta magistrati, guidati dal presidente della sezione torinese dell’Associazione Nazionale Magistrati (Anm), Mario Bendoni, si sono riuniti davanti al Palazzo di Giustizia, indossando coccarde tricolori sulle toghe e mostrando l’estratto della Costituzione come simbolo di difesa dei suoi valori fondamentali.
L’iniziativa ha avuto un forte valore simbolico, evidenziato dalla presenza di citazioni di Piero Calamandrei, giurista e figura di spicco nella stesura della Costituzione. Una frase in particolare è risuonata tra i manifestanti: «In questa Costituzione c’è dentro tutta la nostra storia, tutto il nostro passato. Questa non è una carta morta, è un testamento, un testamento di centomila morti». Le parole di Calamandrei hanno ricordato il significato storico e morale della Costituzione, presentandola come una conquista collettiva da preservare contro riforme percepite come minacciose per l’indipendenza del sistema giudiziario.
Anche Modestino Villani, presidente del tribunale di Torino, ha partecipato alla manifestazione, sottolineando come l’intero corpo giudiziario sia unito nell’opposizione alla riforma. La proposta di separare nettamente le carriere di giudici e pubblici ministeri è vista con preoccupazione dai magistrati, che temono possa compromettere l’autonomia, l’imparzialità e la coesione della magistratura, introducendo divisioni interne che metterebbero a rischio il funzionamento equilibrato della giustizia.
Questa mobilitazione, che ha coinvolto non solo i magistrati ma anche l’opinione pubblica, ha rappresentato un forte richiamo all’importanza dei principi costituzionali, ribadendo che ogni intervento sulle istituzioni deve rispettare e valorizzare i pilastri della democrazia italiana.