11/12/2021

Cronaca

Torino – Il caso: si spacca i denti in bici per colpa di una buca. Ma il Comune è assolto: “E’ senza soldi”

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 Il caso: si rompe i denti in bici a Torino per colpa di una buca. Ma il Comune è assolto: “E’ senza soldi”. Al ciclista non sarà risarcito alcun danno, dopo la prima condanna ad una funzionaria, per lesioni colpose. Ma la sentenza è stata ribaltata in Appello nelle ultime ore.

Le buche in strada rappresentano un concreto  pericolo per ciclisti, auto e pedoni ma la colpa di un eventuale incidente non è del Comune.. Non ci sono abbastanza infatti fondi per aggiustare tutto in tempo utile e fare una manutenzione completa e continuativa.

E così una funzionaria comunale condannata a una multa di 500 euro e a un risarcimento di 4700 euro in primo grado, dopo la denuncia di  un ciclista (caduto in via Cigna tre anni fa), è stata assolta in tribunale.

Il ciclista, a causa dell’incidente, si era rotto una spalla e spaccato i denti. La sua ruota era finita in una buca, profonda circa dieci centimetri. 

E’ il quotidiano Repubblica a spiegare il caso: ” La funzionaria è stata assolta perché il fatto non costituisce reato. Non ci sono ancora le motivazioni, ma secondo l’avvocato Gino Obert che assiste la dipendente comunale la decisione è in scia con tutte le sentenze precedenti. E c’è una mera questione economica alla base: il drastico taglio dei fondi statali destinati a questo scopo per la città di Torino – si legge su Repubblica – “Dieci anni fa venivano stanziati 8 milioni di euro, mentre nell’ultimo anno la cifra si è ridotta a 500 mila euro. Una squadra di operai gira per un raggio di tre circoscrizioni per volta andando a riassettare il manto stradale, ma lo fa su segnalazione dei vigili urbani o dei cittadini. Non si tratta di dipendenti del comune, ma di ditte che hanno in appalto questo tipo di lavori”.

Ora il ciclista dovrà restituire i 4700 euro che il giudice di pace aveva previsto come provvisionale. Oppure dovrà tentare di fare una causa civile.

I legale dell’uomo, Alessandro Lamacchia ha commentato a Repubblica: “Certo sapevamo che la sentenza del giudice di pace era controcorrente, ma era anche una decisione di buon senso. Sostenere che il comune non sia responsabile perché mancano i soldi significa abdicare a una manutenzione preventiva che è necessaria per i cittadini, anche perché i soldi per riparare le buche ci sono, ma solo dopo che queste vengono segnalate perché qualcuno magari è inciampato o ha rischiato di farsi male. Il bilancio del Comune prevede che vengano fatte delle scelte su come stanziare le cifre: forse bisognerebbe riflettere se investire sulle strade piuttosto che su un albero di Natale”.

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