
Torino – Il disagio degli studenti. 3300 nuovi posti letto (dal 2027), ma la richiesta è 4 volte superiore
Trovare un alloggio a prezzi accessibili è ormai un’impresa ardua, quasi quanto superare gli esami più temuti. Negli ultimi anni i costi degli affitti hanno continuato a salire, mentre l’offerta di stanze sul mercato privato si è ridotta anche per via del boom degli affitti brevi turistici.
A questo si aggiunge la carenza cronica di residenze universitarie, insufficienti a rispondere al fabbisogno di una popolazione studentesca in forte espansione: nell’ultimo decennio l’Università di Torino ha registrato un aumento degli iscritti del 20%, mentre il Politecnico è cresciuto del 12%.
Ma la città prova a reagire, trasformando la crisi abitativa in occasione di sviluppo. Secondo le previsioni elaborate dalla società di consulenza immobiliare Jll, entro il 2027 dovrebbero sorgere in città circa 3.300 nuovi posti letto destinati agli studenti. Un risultato che, al di fuori di Milano, non trova paragoni in Italia: Firenze e Roma non superano i 2.300 posti aggiuntivi, mentre Bologna resta ancora più indietro. Si tratta di numeri che confermano la forte attrattiva del mercato torinese per investitori e operatori privati, italiani e stranieri, sempre più interessati a questo settore.
Non mancano però ostacoli. È di questi giorni la notizia delle difficoltà che hanno colpito l’ex Student Hotel di corso Giulio Cesare, nel quartiere Aurora. L’iniziativa, annunciata con grandi ambizioni, prevedeva 500 posti letto oltre a spazi comuni innovativi, come un parco, aree di coworking e persino una piscina panoramica.
Ma l’aumento dei costi e le difficoltà economiche hanno costretto la società The Social Hub a ridimensionare il progetto. L’obiettivo resta quello di renderlo sostenibile e ripartire con i lavori, così da poter arrivare, seppur con ritardo, a un’inaugurazione che era stata immaginata già per il 2023.
E così, a Torino, il tema del caro affitti è diventato una vera emergenza per migliaia di studenti. Trovare una stanza a prezzi sostenibili è sempre più difficile: i canoni continuano a crescere, l’offerta sul mercato privato è ridotta dal boom degli affitti brevi turistici e le residenze universitarie non riescono a soddisfare la domanda. Per molti studenti vivere in città è ormai insostenibile, come hanno mostrato le proteste con le tende davanti agli atenei.