
Torino – Il maxi Rave alle porte della città continua, parla il prefetto “Ecco perché non sgomberiamo l’area”
Da oltre un giorno ballano circa 5mila persone nel maxi rave organizzato, abusivamente nell’area industriale dell’ex Fiat-Allis: uno spazio di 10mila metri quadrati tra la palazzina di Caccia di Stupinigi e l’ingresso della tangenziale.
Nel corso del comitato di ordine e sicurezza, convocato domenica nella caserma dei carabinieri di Nichelino (erano presenti il prefetto Claudio Palomba, il questore, il comandante provinciale dei carabinieri, quello dei vigili del fuoco, il responsabile della Croce Rossa e il sindaco di Nichelino) si è parlato su come intervenire e mantenere le misure di sicurezza. Momenti di tensione, intanto, nella notte: alcuni giovani che volevano partecipare alla festa e che hanno trovato i blocchi di carabinieri e polizia hanno risposto lanciando sassi e tentando di forzare il cordone con i camion. Alla fine degli scontri si registrano purtroppo tre poliziotti feriti.
Intanto al quotidiano Repubblica il prefetto di Torino Palomba ha spiegato perché al momento non è previsto un intervento di sgombero:
“Con un intervento tempestivo nella notte di sabato siamo riusciti a bloccare l’arrivo di almeno altre diecimila persone che stavano cercando di raggiungere l’area. Siamo riusciti a isolare subito la zona con quattro posti di blocco, questo ha creato disagi alla circolazione ma ci ha permesso di limitare gli ingressi”
Ma la strategia non sarà sbloccare il campo con la forza
“Al momento stiamo facendo un’opera diversa – ha spiegato Palomba a Repubblica – “Impediamo alle persone di entrare. Chi esce dall’area non può più rientrare. I camper e le auto che avevano invaso un po’ ovunque la zona circostanze sono stati rimossi. Stiamo lavorando per identificare le persone anche attraverso le targhe. Abbiamo già identificato parecchie persone, molti arrivano dalla Francia”.
Nei messaggi su Telegram si parla di una festa che durerà fino alla mezzanotte. E se si dovessero andare ancora avanti?
“Allora valuteremo cosa fare. Adesso è prematuro” – ha concluso il prefetto di Torino.