Torino – In Piemonte migliora la Qualità dell’aria: “Dati estremamente positivi”: le rilevazioni Arpa e Ambiente

04/06/2025

Torino – In Piemonte migliora la Qualità dell’aria: “Dati estremamente positivi”: le rilevazioni Arpa

È stato presentato ieri mattina il nuovo rapporto sullo Stato dell’Ambiente in Piemonte 2025, redatto da Arpa e Regione Piemonte, che fotografa le condizioni ambientali del territorio regionale e illustra le politiche e le azioni intraprese nel corso del 2024.

Il documento evidenzia segnali positivi sul fronte della qualità dell’aria, una crescente attenzione al cambiamento climatico, importanti interventi per la tutela dei suoli e delle acque, e progressi nel campo delle bonifiche ambientali e della gestione dei rifiuti.

Per quanto riguarda la qualità dell’aria, nel 2024 si osserva un lento e continuo miglioramento: le concentrazioni degli inquinanti sono state in media le più basse di tutta la serie storica di misura, sia per il particolato PM10 che PM2.5. In particolare, nei primi 5 mesi del 2025 i valori rispetto ai parametri di legge delle polveri sottili PM10 risultano essere i migliori degli ultimi anni.

«I dati sono nettamente positivi – afferma l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati – e dimostrano come in questi ultimi vent’anni, e in particolar modo negli ultimi anni, tutto è migliorato, dalla qualità dell’aria, i cui dati dimostrano che abbiamo raggiunto in molte aree del Piemonte gli obiettivi previsti dalla normativa, così come sul tema dell’acqua, sul quale sono stati fatti investimenti imponenti sul sistema idrico, sui siti contaminati su cui stiamo migliorando gli aspetti normativi e anche sul tema dei rifiuti. Il Piemonte punta sulla bio economia e sull’economia circolare utilizzando l’innovazione e le nuove tecnologie che abbiamo a disposizione. Per quanto riguarda il tema della qualità dell’aria nel Piano abbiamo inserito molte novità: abbiamo lavorato per trovare soluzioni innovative che puntino su misure qualitative perché non esiste una sola soluzione ma tante azioni che possono concorrere ad ottenere il risultato, che è il “fine” della nostra politica. Parte proprio oggi, e va in questa precisa direzione, anche una nuova struttura “Qualità dell’aria e innovazione tecnologica per l’ambiente”. E’ mia intenzione presentare una legge per la valorizzazione dei crediti di carbonio, in linea con quanto hanno deciso tutti gli Stati del mondo a Baku, per certificare il mercato volontario dei crediti di carbonio per valorizzare l’assorbimento dell’anidride carbonica e creare un sistema economico piemontese. Saremo la prima Regione in Europa a dotarsi di questa legge».

«La Relazione sullo Stato dell’Ambiente in Piemonte ci restituisce un indicatore prezioso non solo dello stato ambientale delle nostre città, ma anche della tenuta degli ecosistemi più fragili, come quelli montani – dichiara Marco Gallo, assessore allo sviluppo e promozione della montagna – In quest’ottica, nel 2024, la Regione Piemonte ha aggiornato il proprio Piano territoriale regionale, che si pone l’obiettivo di rafforzare e integrare i contenuti a partire dalle strategie per lo sviluppo sostenibile. Inoltre, le aree di alta quota, storicamente considerate “sentinelle” dei cambiamenti climatici, stanno mostrando segni evidenti di trasformazione. In questo contesto, le foreste e il patrimonio boschivo del Piemonte rappresentano una straordinaria risorsa: ambientale, economica e culturale. Con un miliardo di alberi e circa il 37% della superficie regionale coperta da boschi, la filiera del legno è per noi un volano per lo sviluppo di lavoro in montagna. Gli alberi sono i primi alleati nella lotta contro i cambiamenti climatici e tutelare il nostro patrimonio forestale significa investire sulla qualità dell’aria, sulla biodiversità e sul futuro delle nuove generazioni. La Regione è impegnata con azioni concrete in questa direzione, tra cui la creazione dell’Osservatorio regionale sul cambiamento climatico, pensato per raccogliere dati, studiare gli impatti e orientare le politiche pubbliche. È una sfida trasversale, che unisce ambiente, territorio e comunità, nella consapevolezza che solo lavorando insieme possiamo trasformare la transizione ecologica in una vera occasione di crescita per tutto il Piemonte».

«Le informazioni sulle condizioni ambientali del territorio regionale e la definizione dei possibili scenari futuri, che sono il frutto di un lavoro sistematico di raccolta di dati e della loro elaborazione con strumentazioni tecnologicamente avanzate, sono alla base della definizione delle politiche regionali e delle scelte degli indirizzi attuativi da mettere in campo – sottolinea Angelo Robotto, direttore Ambiente Energia Territorio di Regione Piemonte – L’aggiornamento normativo, la definizione di strumenti di pianificazione e programmazione sono costantemente supportati dal sistema delle conoscenze conseguite mediante il monitoraggio, il controllo, l’attività analitica e l’elaborazione dei dati acquisiti. Un esempio di tale approccio è il nuovo Piano Regionale di Qualità dell’Aria che, basandosi sui dati raccolti dal Sistema Regionale di Rilevamento della Qualità dell’Aria, le stime emissive dell’Inventario Regionale delle Emissioni in Atmosfera e gli scenari definiti dal Sistema Modellistico Regionale, individua per i diversi comparti interessati gli impatti sulla qualità dell’aria e definisce le misure attuative stimando la loro efficacia per raggiungere gli obiettivi di qualità dell’aria stabiliti. Lo stesso approccio scientifico permea la strategia regionale in materia di bonifica dei siti contaminati. L’intento della Regione è quello di lavorare ad azioni che possano accelerare e snellire i procedimenti di bonifica, sia sul fronte normativo mediante una rivisitazione della normativa regionale, sia sul piano tecnico mediante un approfondimento delle aree del territorio caratterizzate dalla presenza di valori di fondo e da situazioni di inquinamento diffuso. È poi fondamentale il tema del recupero delle aree dismesse, in particolar modo per l’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, nell’ambito delle cosiddette “aree idonee”. In tal senso, partendo da una ricognizione delle aree ex produttive e dei siti da bonificare, la Regione sta sviluppando una politica di riqualificazione dei siti dismessi volta a semplificare le pratiche amministrative necessarie al loro riuso»

Il 2024 è stato il quarto anno più caldo in Piemonte, dopo il 2022, il 2023 e il 2015, della serie storica a partire dal 1958, la temperatura media annuale è stata pari a circa 11°, superiore di 1,1 ° rispetto al periodo climatico di riferimento (il trentennio 1991-2020, che presentava una media climatica di circa 9.9°). Per quanto riguarda le precipitazioni, il 2024 si posiziona al secondo posto, dopo il 1977, tra gli anni più piovosi a partire dal 1958. Il 2024 è risultato, nel complesso, il più caldo e umido della serie storica.

A livello urbano, sono state realizzate mappe delle isole di calore e avviati interventi per incrementare la resilienza climatica, tra cui progetti di forestazione urbana per un valore di 8,5 milioni di euro, finanziati con fondi europei di sviluppo FESR.

Per contrastare eventi calamitosi e incendi boschivi, nel 2024 sono stati stanziati complessivamente ulteriori 13,3 milioni di euro per infrastrutture antincendio e interventi di sistemazione idrogeologica in aree montane e collinari (questi ultimi per un totale di circa 11 milioni di euro).

Nel 2024 sono avanzati i lavori di bonifica dei siti orfani, finanziati con 36,6 milioni di euro dal PNRR. Gli Accordi di Programma firmati nel 2024 porteranno al completamento degli interventi entro il 2026.

Per quanto riguarda il capitolo “rifiuti” ad aprile 2025 è stato approvato il nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Speciali (PRRS), che completa l’aggiornamento della pianificazione piemontese, iniziato con il PRUBAI nel 2023. Il nuovo piano recepisce le direttive del pacchetto europeo sull’economia circolare e promuove una gestione più sostenibile e responsabile dei rifiuti industriali.

 

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