
Torino – In Piemonte nasce l’idrovolante 4.0 – Ecco il nuovo (e utilissimo) gigante dei cieli

Un nuovo protagonista si affaccia nel panorama dell’aviazione civile d’emergenza: si chiama Wf-X e rappresenta una vera e propria rivoluzione nel settore dei velivoli multifunzione. Il progetto è firmato dalla 19-01 Holding, azienda fondata da Renato Sacchetti, esperto del comparto aerospaziale con all’attivo oltre duecento programmi aeronautici certificati.
Il Wf-X non si limiterà a sostituire gli attuali aerei antincendio – come il celebre Canadair – ma sarà un mezzo estremamente versatile, in grado di svolgere molteplici funzioni. Il primo esemplare è atteso per il 2028, mentre la certificazione completa dovrebbe arrivare nel 2031, anno in cui partirà la produzione in serie con 25 velivoli l’anno, ciascuno dal valore di circa 62 milioni di euro.
Il progetto, riconosciuto come tecnicamente valido già nel 2021 dal Ministero dell’Interno, si distingue per la sua modularità e innovazione tecnologica. Il 75% del velivolo sarà costruito in Piemonte, mentre il restante sarà assemblato negli Stati Uniti. Tra i partner coinvolti figurano nomi importanti come Sigit, Italdesign-Giugiaro e il Politecnico di Torino.
Il Wf-X è progettato per molteplici impieghi: oltre alla lotta contro gli incendi, potrà essere impiegato per il pattugliamento marittimo, l’evacuazione in emergenza con capacità di ammaraggio, il trasporto di passeggeri in zone prive di infrastrutture aeroportuali (fino a 42 persone), e tanto altro. Una caratteristica rilevante è la possibilità di volare anche di notte, superando i limiti dei Canadair, progettati negli anni ’60. Inoltre, grazie a sofisticati algoritmi predittivi e sistemi di intelligenza artificiale, promette un’efficienza quadrupla rispetto ai modelli attuali e una maggiore sicurezza operativa, con un tasso di incidenti stimato in una ogni un milione di ore di volo, contro le 16.000 del Canadair.
L’investimento già sostenuto dalla 19-01 Holding ammonta a un miliardo di euro, e potrebbe portare a una significativa riconversione industriale del Piemonte, una regione che, pur colpita dalla crisi dell’automotive, dispone di un sistema ingegneristico altamente qualificato e compatibile con il settore aeronautico. La regione è infatti in lizza per ospitare gli stabilimenti di produzione, e si profila come possibile cuore pulsante di questo ambizioso programma.
Le ricadute economiche e occupazionali potrebbero essere enormi: si stima un impatto sul PIL nazionale pari a 3,3 miliardi di euro l’anno, con la creazione di circa 12.000 posti di lavoro, considerando anche l’indotto legato alle PMI e ai grandi attori dell’aerospazio.