
Torino – La battaglia contro Esselunga continua: “Sparirebbe un’aula studio per migliaia di ragazzi”. 8mila firme raccolte
Nelle ultime settimane è stato firmato da oltre 8mila persone l’appello per chiedere al Comune di Torino lo “stop al piano di demolizione del cortile di ingresso” e la “revisione del progetto” Esselunga nell’area di Cit Turin.
“Dove oggi ci sono ragazze e ragazzi che studiano domani potrebbero passare i camion dell’Esselunga”. spiega l’associazione Comala di Torino fra i gestori di uno spazio di socialità e aggregazione di Cit Turin.
Così il presidente di Comala Andrea Pino ha raccontato al Fatto Quotidiano: “Si tratta di un luogo frequentato ogni settimana da migliaia di studenti e che ora rischia di sparire”
Alle origini, il progetto doveva portare alla costruzione della nuova biblioteca civica della città. Un’idea purtroppo tramontata dieci anni fa, a causa dei costi troppo alti. Successivamente, nel 2013, la giunta Fassino ha puntato sulla costruzione di un centro congressi, di un albergo e di un supermercato Esselunga. E la strada di servizio del centro commerciale minaccia le aule studio.
Francesca, del Comitato EsseNon ha aggiunto al Fatto Quotidiano: “La strada è solo una parte del problema, in gioco c’è il modello di città che ci immaginiamo per il futuro”. Il Comitato EsseNon riunisce diverse realtà locali, come collettivi universitari e ambientalisti. Proprio una “passeggiata in quartiere” organizzata dal gruppo si è conclusa in modo violento, con cariche e manganellate da parte delle forze dell’ordine con la motivazione del rispetto delle normative anti covid.
“Si è trattato di una violenza gratuita ingiustificata e ingiustificabile nonostante il clima pacifico e disteso dei partecipanti” hanno spiegato i giovani che hanno ribadito: “Chiediamo una città a misura di persona nella quale siano garantiti il diritto allo studio, all’ambiente e alla socialità. Se il progetto del centro commerciale sarà approvato tutto questo non sarà possibile”.