
Torino – L’allarme del 95% fra ristoratori e baristi “L’incertezza è una tragedia, meglio chiudere del tutto”
Meglio chiudere del tutto, con un indennizzo della perdita e un anno ‘bianco’ per il fisco per il 2021. E’ questo il pensiero del 95% delle aziende di ristorazione torinesi che hanno risposto al sondaggio di Epat, l’associazione dei pubblici esercizi di Torino e provincia.
Circa 400 le aziende che hanno partecipato al sondaggio e che sostengono che sia meglio una chiusura totale piuttosto che “vivere in questa incertezza e in questo stilicidio”.
Così ha spiegato all’Ansa il presidente dell’Epat, Alessandro Mautino:
“Oggi l’incertezza è la maggior tragedia per gli operatori del pubblico esercizio dopo quella sanitaria. I nostri esercizi devono programmare, acquistare derrate, scegliere con quanti collaboratori aprire già con le incertezze della consistenza della domanda. Togliergli la certezza anche della continuità seppure del periodo natalizio, vuol dire costringerli tacitamente alla chiusura.”
Alle sue parole, a commento dell’ultimo sondaggio fra i commercianti, si aggiungono quelle di Paolo Troccoli, vicepresidente Epat.
“E’ poco serio prendere decisioni su un’economia di un intero settore – ha aggiunto ripreso dall’ Agenzia Ansa – “fotografando la frequentazione dei centri storici appena riaperti al pubblico, nel primo week end di passaggio alla zona gialla. Occorrerebbe verificare con maggiore attenzione l’andamento durante tutta la settimana, anche nei giorni lavorativi in cui i centri storici continuano a rimanere vuoti” osserva Paolo Troccoli.
Secondo le stime di Epat saranno oltre 350 milioni di euro le perdite degli operatori nel mese di dicembre a Torino e provincia, se verranno attuate le ulteriori limitazioni di cui si sta parlando in questi giorni.
La mancanza del pranzo di Natale e del Capodanno, infine, vale circa 30 milioni di euro.