Torino, l’amore del cinema per la città 

Il Torino Film Festival (TFF) 2024 è un evento che ha saputo ridare centralità al cinema e riportare una nota glamour, senza perdere di vista le sue radici. Michele Placido, premiato con la Stella della Mole, ha lodato l’edizione, sottolineando l’importanza di rendere il cinema un’arte popolare, come sosteneva Guido Gozzano.

Accanto all’attrice Ornella Muti, Placido ha celebrato il cinquantenario del film Romanzo Popolare di Mario Monicelli, in un evento speciale il cui ricavato è stato devoluto alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro.

Placido ha dichiarato che il Festival, con Giulio Base alla guida, segna una svolta rispetto al passato, riportando Torino al prestigio che aveva agli albori del cinema. Ha criticato chi lamenta una presunta “snaturalizzazione” del Festival, affermando che negli ultimi anni aveva perso attrattiva e risorse. Per lui, questa edizione rappresenta un ritorno ai fatti concreti, lontano dalle polemiche ideologiche.

Ornella Muti ha condiviso lo stesso entusiasmo, definendo la città e il Festival “scintillante” e sottolineando la passione per il cinema che anima Torino, ora amplificata da una programmazione e una partecipazione di grande livello.

“Torino e il festival sono scintillanti – ha diciarato – “Non solo per i personaggi, che sono venuti a presentare cose belle. Da sempre il festival di Torino ha una bella base, si sa che qui ci sono persone che amano davvero il cinema. Ma quest’anno è esploso”.

Baldwin: “Torino è splendida”

Anche il divo hollywoodiano Alec Baldwin si è detto colpito, paragonando il TFF a eventi di alto profilo come il New York Film Festival. Baldwin ha lodato la centralità riservata ai film e ha suggerito la costruzione di studi cinematografici in città, simili a Cinecittà, per consolidare Torino come punto di riferimento nel mondo del cinema. «Sono tre anni che non esco di casa – ha dichiarato Baldwin – ” se sono venuto fino a Torino è merito di Base. Il festival è bellissimo, mi farebbe piacere trattenermi più giorni, ma poi
chi la sente mia moglie. Ho scoperto una città splendida, in cui mi trasferirei
volentieri con la mia numerosa famiglia. Dovreste costruirvi degli studios tutti vostri, proprio come quelli di Cinecittà a Roma. Sarebbero utile per potenziare al massimo, insieme al festival, la vostra comunità cinematografica».

Anche Sharon Stone e Rosario Dawson hanno espresso grande apprezzamento per l’atmosfera del Festival. Stone ha manifestato l’intenzione di tornare l’anno prossimo con una mostra personale, mentre Dawson ha elogiato il TFF per l’attenzione verso i grandi classici, che celebrano le radici del cinema.

L’edizione di quest’anno si è  distinta per la sua capacità di combinare tradizione, innovazione e una rinnovata attenzione per il pubblico, restituendo al TFF un ruolo di primo piano nel panorama cinematografico internazionale.