
Torino – “Lockdown a Natale? Sarebbe la definitiva morte del commercio”, l’allarme di Confartigianato
Con il notevole aumento dei contagi in Piemonte non si esclude l’ipotesi di un lockdown nelle prossime settimane, nel caso in cui la situazione andasse ulteriormente fuori controllo.
Un’ipotesi che nessuno si augura e che mette in allarme il mondo del commercio.
“Chi minaccia lockdown natalizi non ha capito che sarebbe una condanna a morte. Criminalizzano i locali come luoghi di contagio, quando poi vediamo mezzi pubblici stracolmi” – ha dichiarato all’Ansa Dino De Santis, presidente di Confartigianato Torino.
Sono circa 90 mila, nella nostra regione, le attività artigiane della ristorazione. Un numero che include gelaterie, pasticcerie, pizzerie, rosticcerie, birrerie o altri servizi
“Per tutti questi negozi sarà un ulteriore duro colpo – aggiunge De Santis -. Non hanno fatto in tempo a risollevarsi dai mancati fatturati di un’intera stagione, che devono subire altre limitazioni con relative decurtazioni di fatturato”.
Si stima inoltre che la sospensione del servizio al banco dopo le 21 comporterà un crollo del fatturato in media del 50% con punte dell’80%, se si considera anche la perdita di fatturato con il divieto di consumare in piedi dopo le 21.
Così continua il presidente di Confartigianato, ripreso dall’agenzia Ansa:
“Le imprese artigiane che lavorano nella ristorazione sono allo stremo e difficilmente potranno superare un’altra quarantena. Chiediamo che a fronte di un provvedimento restrittivo ci sia, almeno, un corrispettivo economico. Le imprese artigiane che lavorano nel food rischiano di non farcela ad approdare nel nuovo anno Qualcuno vuole assestare il colpo definitivo ad artigiani e commercianti, facendoci passare per untori. Mentre prendere un bus o in treno strapieno deve fare bene ai polmoni – conclude De Santis-.
Anche a noi artigiani sta a cuore la salute delle nostre famiglie, dei collaboratori e dei nostri clienti, per questo cerchiamo di svolgere le nostre attività in sicurezza, ma nello stesso tempo chiediamo che le misure che vengono varate siano di buon senso.”