
Torino – Marcia a ‘Cascina Caccia’, bene confiscato alla mafia e dedicato al procuratore di Torino ucciso in agguato

Si è svolta ieri, domenica 26 Giugno, una marcia fino alla Cascina Caccia di Via Serra Alta, San Sebastiano da Po (Torino) per ricordare Carla e Bruno Caccia ad Armonia, insieme alla vicesindaca Michela Favaro.
Libera ha dedicato la Cascina, un bene confiscato alla mafia, a Carla e Bruno Caccia. Era presente anche l’assessore alle Pari Opportunità del Comune di Torino Gianna Pentenero
“La storia di Cascina Caccia è la storia di una vittoria, di tante vittorie – spiegano i responsabili della Cascina – ” Quella della società civile contro la criminalità organizzata, della legalità contro il malaffare, del bene comune contro l’arroganza di pochi. Un racconto corale che dal 2007 – anno in cui a seguito del dispositivo di confisca definitiva la struttura è stata liberata – non ha mai smesso di crescere grazie a nuove voci, nuove occasioni, nuove energie e un grande sogno: disarmare le mafie privandole della risorsa per loro più preziosa, il silenzio. Un sogno che si realizza ogni giorno”.
La Cascina è dedicata alla memoria di Bruno Caccia, Procuratore Capo di Torino, ucciso in un agguato mafioso il 26 giugno 1983 e di sua moglie Carla ed è diventata ben rpesto un simbolo della lotta alle mafie nel Nord Italia, ma ancora di più. Il bene apparteneva ad una famiglia ‘ndranghetista che da sola controllava e gestiva il traffico di stupefacenti, l’usura, i sequestri di persona, il gioco d’azzardo e le scommesse in tutta l’area metropolitana di Torino.
La foto dalla pagina facebook di Gianna Pentenero