18/01/2025

Territorio

Torino – Maxi buco alla Città della Salute. Bilancio in perdita per 62 milioni, cifre da profondo rosso. I dati

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Torino – Maxi buco alla Città della Salute. Bilancio in perdita per 62 milioni

La situazione della Città della Salute di Torino, uno dei poli ospedalieri e universitari più importanti d’Italia, è critica sotto diversi aspetti, a partire dalle condizioni precarie delle sue strutture, descritte da un medico come “ad alta complessità in edifici che cadono a pezzi”.

Questo quadro si accompagna a un bilancio in rosso, con un passivo previsionale per il 2024 stimato a 62 milioni di euro, in aumento rispetto ai 25 milioni di deficit consuntivo del 2023. Per il 2025, il deficit previsto è poco inferiore: 59,4 milioni di euro.

Una sfida complessa per il nuovo commissario
A marzo si insedierà Thomas Schael, nominato commissario per le Molinette, il Cto e il Sant’Anna, con il compito di risanare la situazione finanziaria e strutturale. Parallelamente, un altro commissario, Gianfranco Messori Ioli, si occuperà del Regina Margherita, creando due nuove aziende per meglio gestire il carico attuale. Tuttavia, l’obiettivo del risanamento appare titanico: la Regione Piemonte, che si fa carico del passivo dell’azienda come per altre Asl, si trova essa stessa in gravi difficoltà economiche.

Problemi finanziari e costi in crescita
Nonostante gli sforzi per l’efficientamento, i costi della Città della Salute continuano a crescere. Le spese principali comprendono: farmaci e dispositivi medici. Manutenzione delle strutture: 30 milioni di euro l’anno per edifici ormai obsoleti. Consumi energetici e materie prime
Negli ultimi due anni, questi costi hanno subito un’impennata, rendendo ancora più difficile il raggiungimento di un equilibrio di bilancio.

Un futuro incerto
Per cercare di migliorare la situazione, la priorità sarà tagliare i costi senza compromettere i servizi offerti, ma la strada è in salita. Come ha sottolineato il consigliere regionale Daniele Valle, la crisi della sanità piemontese rischia di avere effetti negativi anche su altri settori, come cultura, welfare e trasporti, già messi a dura prova da manovre di bilancio emergenziali.

La sfida che attende la Città della Salute è quindi duplice: risanamento economico e riqualificazione edilizia, per garantire che una delle principali istituzioni sanitarie italiane possa continuare a offrire servizi di alta qualità ai cittadini.

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