01/02/2022

Cronaca

Torino – “Mi picchiano se non vado a rubare”: ragazzina Rom denuncia la sua famiglia e la manda a processo

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“Ho bisogno di aiuto”. Una ragazzina rom, con la voce rotta dall’emozione si è presentata ai carabinieri, dopo l’ennesimo furto compiuto in un negozio di scarpe.

La giovane, che oggi ha 14 anni, ha raccontato la sua drammatica situazione, fatta di minacce e violenze. E ora diversi componenti della sua famiglia sono finiti sotto processo: la nonna paterna, il padre, lo zio e la zia, mentre la madre, ha raccontato,  l’aveva abbandonata quando era piccola scomparendo dalla sua vita.

Per tutti l’accusa è di maltrattamenti aggravati per “averla costretta a compiere furti in abitazioni e negozi, picchiandola se non portava a casa sufficienti guadagni, umiliandola e denigrandola dicendole che non era in grado di commettere furti come gli altri minori. Percuotendola con bastoni e calci se fosse stata presa dalle forze dell’ordine”.

La storia è stata raccontata dal quotidiano Repibblica: “Frequento la terza media” aveva risposto l’adolescente in caserma quando aveva deciso di sottrarsi alla vita da ladra e alle punizioni corporali ricevute in famiglia. Per arrivare in caserma a denunciare la sua situazione aveva preso il pullman. “Come trascorri le tue giornate?” le aveva chiesto un carabiniere. E lei aveva risposto: “Mi sveglio, mangio, bevo e vado a rubare più volte al giorno. Sono stufa di questa vita voglio una vita normale e serena”. “Tutti in famiglia mi picchiano più volte al giorno, mi trattano male e mi costringono ad andare a rubare anche se io non voglio. Mi picchiano con le mani e con il bastone”. Aveva spiegato anche di essere spesso tenuta chiusa in casa, costretta a fare le pulizie.

I furti riguardavano generalmente trucchi e cosmetici, ma spesso era anche costretta ad entrare negli appartamenti o a sfilare portafogli in famiglia.

Poi, dopo l’ultimo colpo al negozio Scarpe&Scarpe, racconta Repubblica: “anziché tornare a casa, aveva preso il pullman e si era presentata in caserma per sporgere denuncia. Poche righe per raccontare la sua vita e il desiderio di essere liberata dai vincoli familiari. “Vuoi aggiungere qualcosa?” le aveva chiesto un carabiniere. E lei aveva risposto: “Sì, solo che adesso ho proprio voglia di piangere””.

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