05/04/2023

Torino – Migliorano le previsioni dell’imprese piemontesi per il secondo trimestre 2023. Tronzano: “Eccezionali i nostri imprenditori”

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Torino – Migliorano le previsioni dell’imprese piemontesi per il secondo trimestre 2023. Tronzano: “Eccezionali i nostri imprenditori”

Dopo il clima di attesa di inizio anno le imprese guardano al secondo trimestre con fiducia. Lo ha reso noto l’Unione Industriali nell’indagine congiunturale delle imprese Piemontesi per il secondo trimestre 2023. Un segno più di cui giova in particolare Torino, con le imprese che hanno delle aspettative maggiori rispetto alla media regionale. Rispetto agli ordini e la produzione, il saldo tra previsioni di aumento e riduzione è in crescita di circa 17 punti percentuali rispetto a dicembre, attestandosi su valori tipici delle fasi di espansione. Stabile su livelli elevati il tasso di utilizzo degli impianti, che nel manifatturiero sfiora l’80 per cento. Si rafforzano in misura considerevole anche le previsioni occupazionali.

Nella manifattura la percentuale di utilizzo della Cig scende al 7,8 per cento, vicino ai minimi storici; nei servizi il ricorso agli ammortizzatori sociali è al 2 per cento. Gli investimenti si mantengono intorno al 30 per cento delle aziende. Un quarto delle imprese ha un portafoglio ordini di oltre 6 mesi, in aumento rispetto ai mesi scorsi. E il saldo ottimisti-pessimisti è pari al +15,6 per cento contro il +4 per cento di dicembre. Le aspettative sugli aumenti dei prezzi rispetto al 2022 si sono assestate: il 31,9 per cento delle aziende interpellate prevedono aumenti nei prossimi tre mesi rispetto al 56,1 per cento di dicembre. Dati ancora più significativi a Torino, dove il 30,2 per entro delle aziende prevede un aumento della produzione.

 

Il commento di Marco Gay, presidente Confindustria Piemonte

“La resilienza dimostrata dall’industria della nostra regione negli ultimi 18 mesi, quando i margini sono stati erosi dall’aumento del costo delle materie prime e dell’energia, sta dando i suoi frutti. Le imprese piemontesi hanno saputo rimanere competitive, all’interno delle filiere produttive e di fornitura, dove da sempre rappresentano un’eccellenza. Nei prossimi mesi il nostro tessuto imprenditoriale è però chiamato a raccogliere nuove sfide ed opportunità, penso alle infrastrutture materiali e immateriali, ma anche al pieno utilizzo delle risorse del Pnrr e dei fondi strutturali europei. A fare la differenza sarà la capacità di concretizzare il partenariato pubblico-privato. Dare insomma concretezza alle sinergie che possono consolidare lo sviluppo e la gestione delle transizioni tecnologica e ambientale”.

 

L’indagine regionale

L’indagine congiunturale, realizzata a marzo da Unione Industriali Torino e Confindustria Piemonte, raccoglie le valutazioni di quasi 1.100 imprese manifatturiere e dei servizi. A dicembre avevamo parlato di un clima di attesa, improntato alla cautela piuttosto che al pessimismo. A marzo, gli indicatori registrano un sensibile miglioramento del clima di fiducia, spiegato in particolare dall’inversione di tendenza del comparto manifatturiero.  Per quanto riguarda ordini e produzione, il saldo previsioni di aumento e riduzione migliora di circa 17 punti percentuali rispetto a dicembre, attestandosi su valori tipici delle fasi di espansione. Nella manifattura il tasso di utilizzo degli impianti scende al 7,8%, vicino ai minimi storici. Si rafforzano in misura considerevole le previsioni occupazionali. Gli investimenti si mantengono intorno al 30% delle aziende. Un quarto delle imprese ha un portafoglio ordini di oltre 6 mesi, in aumento rispetto ai mesi scorsi. Restano buone le condizioni di pagamento (ritardi negli incassi e tempi medi di pagamento). Sembra interrompersi il trend negativo della redditività; si attenuano le tensioni sui prezzi delle materie prime.

A livello settoriale, le valutazioni delle imprese manifatturiere, a dicembre decisamente prudenti, si allineano a quelle delle imprese dei servizi. Il valore degli indicatori è praticamente identico. In particolare, nel manifatturiero le prospettive si rafforzano in quasi tutti i settori. I comparti manifatturieri che esprimono le valutazioni più favorevoli sul prossimo trimestre sono industrie varie (gioielleria, ecc.), chimica, edilizia e impiantisti, automotive, industria elettrica, prodotti in metallo, macchinari e apparecchi. Per quanto riguarda il comparto dei servizi, in tutti i comparti i saldi perdono qualche punto rispetto a dicembre ma si mantengono ben al di sopra del punto di equilibrio.  Resta ampia la forbice dimensionale, tra imprese con oltre 50 addetti da un lato e imprese al di sotto dei 50 addetti dall’altro. Il saldo crescita-riduzione riferito ai livelli produttivi è rispettivamente di 21% e 13%.

 

I dati nel dettaglio

Per il secondo trimestre del 2023, le attese sulla produzione delle oltre 1.100 imprese piemontesi migliorano sensibilmente rispetto a quelle del primo trimestre: il 25,4% delle aziende prevede un aumento dei livelli di attività, contro il 9,8% che si attende una diminuzione. Il saldo ottimisti-pessimisti è pari a +15,6% (era +4,0% a settembre).

Il 21,1% delle rispondenti prevede un aumento dell’occupazione, contro il 4,5% che ne prevede la riduzione, e un saldo ottimisti-pessimisti pari a +16,6% (era 9,9% la scorsa rilevazione). Trend positivo anche per gli ordinativi, con un saldo del +14,9% e un aumento di 13,5 punti percentuali rispetto alla scorsa rilevazione.

Tornano a crescere le aspettative sull’export, con un saldo ottimisti-pessimisti pari a +3,0%, probabilmente grazie al rallentamento dei costi delle materie prime energetiche e di conseguenza della logistica. Buono il livello degli investimenti, che interessano oggi il 28,4% delle rispondenti (era il 27,0 a dicembre). Cala ulteriormente il ricorso alla cassa integrazione, che interessa ora il 6,1% delle imprese. Stabile il tasso di utilizzo di impianti e risorse, tornato sui valori medi di lungo periodo (80%). Resta ampia la forbice tra le imprese medio-grandi (oltre 50 dipendenti), più ottimiste sui livelli produttivi (saldo +21,4%) e le più piccole (sotto i 50 addetti), che registrano un saldo di 8 punti inferiore (+13,2%).

Si assestano gli aumenti dei prezzi, rispetto al 2022: il 31,9% delle aziende del campione prevede aumenti nei prezzi delle commodity nei prossimi tre mesi (la percentuale registrata a dicembre era del 56,1%). Il 22,4% si aspetta ulteriori ancora aumenti energetici (era il 66,6%), mentre il 30,3% teme la salita dei costi di logistica e trasporti (era il 61,2%).

 

I dati territoriali

A livello territoriale, si osserva un miglioramento superiore alla media regionale per Canavese, Torino, Asti Novara, con saldi sulle previsioni di produzione rispettivamente del +30,2%; +22,8%; +18,9% e +18,3%. Seguono Cuneo, Verbania, Biella e Alessandria con salti del +13,6%, +12,5%, +12,2% e 11,5%. Unica provincia con segno negativo è Vercelli, che registra un -1,1%, comunque in miglioramento rispetto al -9,6% della scorsa rilevazione.

Nel manifatturiero, si registra un marcato miglioramento delle attese, rispetto a dicembre, con saldi che passano dal -1,9% a +15,5% per la produzione. I saldi ottimisti-pessimisti per ordinativi e occupazione sono pari a +12,6% e -14,9% (erano -4,5% e +7,7% a dicembre). Il saldo dell’export torna positivo (+4,9%, da -2,3%). Bene gli investimenti, che interessano il 29,5% delle aziende, in salita rispetto al 28,3% di dicembre. Stabili il tasso di utilizzo delle risorse (78%), mentre scende ancora il ricorso alla CIG, che riguarda oggi il 7,8% delle imprese.

A livello settoriale, le attese della metalmeccanica (+15,7% il saldo ottimisti-pessimisti) migliorano sensibilmente rispetto al primo trimestre (+3,2%), con un ricorso alla CIG da parte del 7,0% delle aziende; gli investimenti del comparto interessano il 31,9% delle rispondenti. In particolare, si segnala la performance positiva del comparto automotive (+31,0%), industria elettrica ed elettronica (+19,0%) e macchinari e apparecchi (+15,3%).

Tra gli altri settori manifatturieri si segnala il buon andamento di edilizia e impiantisti (+33,3%), manifatture varie (-24,7%), chimica (+19,0%), alimentare (+13,5%), tessile (12,3%). Più prudenti, ma positive, gomma-plastica (+8,9%) e legno (+6,7%).

Nei servizi il clima di fiducia resta stabilmente positivo rispetto a dicembre. Il saldo relativo ai livelli di attività è pari al 15,8% (era 17,9% la scorsa rilevazione), quello relativo agli ordinativi è pari a +20,5% (da +15,7%), quello sull’occupazione è pari +20,8% (era 15,1%). Gli investimenti crescono leggermente (25,7%), stabile il ricorso alla CIG (2,0%). Resta alto il tasso di utilizzo delle risorse (85%). A livello settoriale, le attese delle aziende del terziario sono positive in quasi tutti i comparti, con saldi pari a +27,0% per i servizi alle imprese, +20,9% per l’ICT14,0% per gli altri servizi, +12,0% per i trasporti. Più caute le attese per commercio e turismo (+4,4%) e utility (-5,6%).

Andrea Tronzano, assessore Bilancio e Finanze in Piemonte ha commentato:  “Eccezionali i nostri imprenditori piemontesi. Complimenti! Avanti così! La Regione vi è vicina e vi affianca ovunque possa per sostenere le vostre grandi capacità”

 

 

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