
Torino – Nuovo passo per la ‘Gigafactory’ più grande d’Europa: Lars Calstrom a Ivrea “Un progetto industriale da 4 miliardi di euro”
Provincia di Torino protagonista: a Scarmagno avrà sede la prima Gigafactory in Italia, la più grande fabbrica di batterie in Europa.
L’importante progetto della società Italvolt nascerà nell’area ex Olivetti. L’innovativo impianto sarà dedicato alla produzione e allo stoccaggio di batterie a ioni di litio per veicoli elettrici.
E in settimana Lars Carlstrom, l’imprenditore svedese che vuole costruire la più grande Gigafactory in Europa, è tornato ad Ivrea per approfondire il progetto.
All’incontro, organizzato in collaborazione con Confindustria Canavese, era presente Andrea Cane, consigliere regionale della Lega Salvini Piemonte.
“Con grande piacere – ha dichiarato Cane, ripreso dalla testata Primailcanavese – ho accettato l’Invito della Presidente canavesana di Confindustria Patrizia Paglia – per conoscere l’imprenditore svedese che vuole costruire in Italia la più grande Gigafactory europea per la produzione di accumulatori agli ioni di litio negli impianti che videro nascere e crescere il sogno di Camillo e Adriano Olivetti. L’obiettivo dichiarato della Italvolt – ha aggiunto – è raccogliere, tra finanziamenti privati e pubblici, 4 miliardi di euro di investimenti, portando in Canavese uno dei più grandi progetti industriali italiani attualmente annunciati. Un’occasione unica per il territorio che sposa l’anima tecnologica con i comparti automobilistico, aeronautico, aerospaziale e tanti altri”.
” Ho invitato Carlstrom a ritrovarci appena sarà possibile, magari anche nelle nostre Valli per fargli conoscere in modo ancora più completo le nostre realtà territoriali” – conclude il consigliere leghista su Primailcanavese – desidero infatti fargli conoscere personalmente le potenzialità che la nostra zona può offrire sia in termini di competenze sia in termini di infrastrutture. Non solo industria quindi, ma anche turismo correlato all’afflusso lavorativo che attirerà l’attivazione di questa innovativa realtà imprenditoriale: un volano benefico che potrà, perché no, attivare una rinnovata giovinezza del ciclo turistico Canavesano, portando sempre più persone a visitare, abitare ed innamorarsi delle nostre Terre”.