
Torino – Ospedali in città: ecco le strutture che hanno le valutazioni più alte. Savigliano al Top in Italia
Il nuovo Piano nazionale esiti di Agenas ha riservato sorprese significative per il Piemonte, offrendo un quadro complessivamente molto positivo delle strutture sanitarie regionali. Nel rapporto, presentato a Roma e basato sull’analisi di 1.117 ospedali italiani, spicca in modo particolare l’ospedale di Savigliano, che ha ottenuto il punteggio massimo in tutte e otto le aree cliniche valutate. Un risultato di eccellenza assoluta, raggiunto a livello nazionale solo anche dal polo ospedaliero di Mestre.
Restando sul territorio piemontese, emergono buone performance anche per il Martini e il Maria Vittoria di Torino, entrambi ai vertici per la qualità dell’assistenza legata alle nascite, insieme al Sant’Anna, che resta uno dei principali centri italiani per numero di parti. Ottimi giudizi anche per il Cardinal Massaia di Asti, che si distingue sia nell’area materno-infantile sia, caso unico in Piemonte, nella cura delle patologie cardiovascolari.
Risultati rilevanti arrivano inoltre dalla chirurgia oncologica: il Santa Croce e Carle di Cuneo conquista il massimo dei voti, seguito da Verduno, Asti e ancora dal Martini. Gli indicatori utilizzati da Agenas includono parametri come la mortalità a 30 giorni dopo infarto, ictus o interventi cardiaci: in questo ambito Molinette di Torino e il policlinico di Novara registrano dati eccellenti. Per il trattamento dei tumori, la Fondazione Candiolo e il Sant’Anna figurano tra i primi posti per interventi alla mammella, mentre il San Luigi di Orbassano si distingue per quelli alla prostata.
Il Piemonte ottiene riconoscimenti anche nell’area osteomuscolare, con strutture come Chieri, Pinerolo, Ponderano, Mondovì e il Gradenigo. In totale, solo 15 ospedali italiani hanno raggiunto valutazioni alte o molto alte in almeno sei aree cliniche. Secondo Regione e assessorato alla Sanità, questi risultati confermano la qualità delle cure, l’organizzazione e la professionalità del sistema sanitario piemontese, sottolineando come il Piano non sia una semplice classifica, ma uno strumento utile per migliorare equità, programmazione e servizi.