Torino, parla il sindaco Lo Russo: “Non credo nei sindaco-sceriffo. La sicurezza spetta al Prefetto”.

Il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, ha espresso la sua posizione sul tema della sicurezza e della rigenerazione urbana, sottolineando che il ruolo del primo cittadino non è quello di agire come un “sindaco-sceriffo”. In un’intervista a To Radio, ha ribadito che la sicurezza è una competenza primaria del Prefetto, mentre al Comune spetta occuparsi del decoro e della riqualificazione dei quartieri. Questo approccio mira a garantire un servizio più efficace per la comunità, con ciascuna istituzione impegnata nei propri ambiti di responsabilità.

Secondo Lo Russo, il problema della microcriminalità e dello spaccio, che affliggono aree come Barriera di Milano e Aurora, richiede un’azione congiunta e complementare tra Polizia e amministrazione comunale. Il sindaco ha affermato che non basta aumentare la presenza delle forze dell’ordine senza un lavoro parallelo di riqualificazione urbana. Allo stesso tempo, gli interventi di rigenerazione possono risultare inefficaci senza un controllo costante sul territorio da parte della Polizia.

Le “zone rosse” come modello
Lo Russo ha menzionato le “zone rosse” recentemente introdotte a Milano come possibile ispirazione per Torino. Questi provvedimenti prevedono il divieto di accesso a determinate aree per persone considerate pericolose per la sicurezza pubblica, come spacciatori, ladri e aggressori. A Torino, il sindaco ha dichiarato che gli uffici e gli assessori stanno lavorando a una proposta simile, che sarà pronta per essere testata a breve.

Fondi e progetti per Aurora e Barriera di Milano
Per quanto riguarda la riqualificazione urbana, nel 2025 inizieranno importanti cantieri nei quartieri Aurora e Barriera di Milano, finanziati con oltre 27 milioni di euro del programma Pon Metro Plus. I lavori, che dovranno essere completati entro il 2027, includeranno interventi concreti sul territorio e la creazione di nuovi servizi per la comunità.

“A noi – ha dichiarato il sindaco a La Stampa  – “compete questo lavoro, mentre il contrasto allo spaccio spetta alla Prefettura: non si tratta di scaricare la responsabilità. Se ciascuno si assume la propria, facciamo un servizio alla comunità”.