Per Mirafiori un 2024 disastroso: è il peggior stabilimento d’Italia

Nel 2024, lo stabilimento Stellantis di Mirafiori ha registrato un drastico calo della produzione, segnando un -70% rispetto all’anno precedente con poco più di 25.000 vetture assemblate.

Questo risultato lo colloca al vertice della classifica negativa tra gli impianti italiani del Gruppo. Complessivamente, la produzione Stellantis in Italia è scesa sotto le 500.000 unità, con un calo generalizzato che coinvolge tutti gli stabilimenti nazionali.

Record negativo per la produzione di autovetture
Secondo il rapporto presentato dalla Fim Cisl a Torino, il segmento delle autovetture ha subito le perdite maggiori, con un calo del 45,7% e solo 283.090 unità prodotte, un dato che non si registrava dal lontano 1956. Questa situazione riflette la difficoltà dell’intero settore automobilistico in Italia e nel contesto europeo.

Prospettive future: rilancio dal 2026
Durante un incontro il 17 dicembre, Jean-Philippe Imparato, responsabile Stellantis per l’Europa, ha confermato che la situazione produttiva non migliorerà significativamente nel 2025. I nuovi lanci previsti negli stabilimenti di Melfi, Cassino e Mirafiori avranno un impatto concreto solo dal 2026, anno in cui il Gruppo punta a raggiungere una produzione di 750.000 unità. Stellantis ha inoltre fissato l’obiettivo di un milione di veicoli prodotti entro il 2030.

Investimenti e iniziative europee
Per il 2025, Stellantis ha annunciato investimenti per 2 miliardi di euro e 6 miliardi di acquisti da fornitori italiani. Nel frattempo, il 5 febbraio è prevista una manifestazione europea a Bruxelles, promossa dai lavoratori metalmeccanici per sensibilizzare sul rilancio del settore automobilistico. L’evento coinvolgerà dipendenti provenienti da tutto il continente, sottolineando la dimensione globale della crisi e la necessità di interventi strutturali.

Un quadro critico ma con segnali di ripresa
Nonostante i dati negativi, l’orizzonte per Stellantis in Italia prevede una graduale ripresa grazie ai nuovi modelli e alle strategie di investimento. Il successo, tuttavia, dipenderà dalla capacità del Gruppo di adattarsi alle sfide del mercato e di rilanciare la competitività degli stabilimenti italiani.