
Torino – Porta Susa è un ‘buco nero’. Rimandati ancora i lavori, l’area è il ritrovo di sbandati

L’ex stazione ferroviaria di Porta Susa, a Torino, continua a rimanere in uno stato di totale abbandono. Quella che un tempo era un punto nevralgico per i viaggiatori oggi si presenta come un’area degradata, frequentata da senzatetto e persone emarginate. I lavori di recupero, annunciati da tempo, subiranno ulteriori ritardi: il cantiere, inizialmente previsto per giugno, non partirà prima di dicembre.
Lo ha confermato Vastint Italy, la società proprietaria dell’area, che ha spiegato come due motivi principali abbiano posticipato l’intervento: la complessità del progetto, più impegnativo del previsto per via di alcune difficoltà strutturali, e la difficoltà nel trovare imprese edili disponibili in estate.
Il progetto, chiamato “Scalo 1856”, prevede un investimento di 40 milioni di euro e si svilupperà in due anni. L’intervento principale sarà la costruzione di un hotel su sette piani, dotato di oltre 200 camere. Accanto all’albergo sorgeranno un ristorante su due livelli, una terrazza affacciata su piazza XVIII Dicembre, una sala conferenze e un lounge bar. Tuttavia, per il momento, tutto è fermo e il luogo continua a dare un’immagine di degrado: edifici fatiscenti, calcinacci, materassi accatastati, rifiuti sparsi e bottiglie vuote. Uno scenario che ben si discosta dai progetti presentati.
L’unico segno visibile di intervento è il ponteggio installato quasi due anni fa in seguito al crollo del tetto dell’ex biglietteria, avvenuto nel giugno del 2023.
In quell’occasione erano ceduti oltre 200 metri quadrati di copertura in legno e tegole, per fortuna senza causare feriti. Da allora la situazione sembra essere rimasta invariata: l’area, inaccessibile al pubblico se non attraverso varchi aperti abusivamente nelle transenne, è tornata ad essere un rifugio per senzatetto.
Otto mesi fa sembrava tutto pronto: Vastint aveva comunicato di aver ottenuto l’ok definitivo della Soprintendenza, parlando di un hotel sostenibile realizzato con materiali ecologici e moduli in legno prefabbricati. Ma poi sono sopraggiunti ostacoli tecnici e organizzativi che hanno bloccato l’avvio dei lavori. Ora la speranza è che entro luglio venga pubblicato il bando per selezionare le imprese costruttrici, così da poter aprire il cantiere entro fine anno. Nel frattempo, però, l’area resta un ‘buco nero’ nel centro della città.