
Torino – Quadriennale al Tecnico: che cosa ci dicono davvero i dati Eduscopio 2025? La riflessione dell’ITTS “Carlo Grassi”
Quadriennale al tecnico: che cosa ci dicono davvero i dati Eduscopio 2025?
La riflessione dell’ITTS “Carlo Grassi” di Torino
Il 2025 è l’anno della prima valutazione nazionale sugli esiti dei percorsi quadriennali della scuola superiore. Eduscopio – il progetto della Fondazione Agnelli – ha analizzato i diplomati 2021/22 confrontando quadriennali e quinquennali, soprattutto sul terreno oggettivo dei risultati universitari e dei primi esiti occupazionali.
Il quadro che emerge per gli istituti tecnici è ricco di elementi utili per orientare famiglie e studenti.
Più iscrizioni all’università, non meno.
Contrariamente alle aspettative, gli studenti dei percorsi tecnici quadriennali si iscrivono all’università più dei loro colleghi del quinquennale. Una sorpresa positiva: il percorso abbreviato non diminuisce le ambizioni, anzi sembra rafforzarle.
Autoselezione all’ingresso: un dato decisivo.
Eduscopio evidenzia inoltre che gli studenti che scelgono il quadriennale arrivano dalla scuola media con risultati mediamente più alti rispetto ai loro coetanei del quinquennale.
Il loro voto di terza media è superiore, e anche il voto di maturità risulta significativamente più elevato.
Questo indica una chiara autoselezione all’ingresso: il quadriennale attrae studenti motivati, con buone basi e interesse per percorsi tecnici impegnativi. È un dato fondamentale per comprendere correttamente i risultati successivi.
Nessuno nasconde loro lo sforzo richiesto: questi studenti accettano consapevolmente di dover far sedimentare in quattro anni ciò che altri affrontano in cinque, assumendosi un impegno di studio più intenso e più concentrato.
Risultati universitari: una partenza più lenta, non più fragile.
La media voto dei tecnici quadriennali è leggermente inferiore a quella dei quinquennali (23,78 contro 24,04), ma resta vicina alla media nazionale complessiva degli studenti italiani, licei inclusi. Il numero dei crediti universitari conseguiti nel primo anno è più basso (40 contro 50 dei tecnici tradizionali e i 60 della media nazionale): un indice non di minore capacità, ma di un adattamento più graduale, comprensibile considerando che questi studenti arrivano all’università con un anno di anticipo rispetto ai coetanei.
Il nodo degli ITS: una filiera non ancora misurata.
Molti diplomati quadriennali scelgono percorsi ITS Academy, oggi ancora poco tracciati da Eduscopio e talvolta erroneamente contabilizzati tra i “non occupati”. È un limite metodologico, destinato probabilmente a essere corretto, che penalizza proprio gli indirizzi più orientati alla filiera tecnica post-diploma.